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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. A seguito della declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. L’ordinanza non entra nel merito della vicenda, ma si limita a una pronuncia di carattere procedurale.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Decisione della Cassazione

Quando si impugna un provvedimento giudiziario, è fondamentale rispettare scrupolosamente le regole procedurali. Un recente caso esaminato dalla Corte di Cassazione evidenzia le gravi conseguenze di un ricorso inammissibile, culminato non solo nella conferma della decisione precedente ma anche in sanzioni economiche per il proponente. Analizziamo questa ordinanza per comprendere meglio la dinamica processuale e le sue implicazioni.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. Il ricorrente, un individuo nato nel 1982, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione dei giudici di legittimità. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Dopo aver esaminato gli atti, la Corte di Cassazione, riunita in camera di consiglio, ha emesso un’ordinanza con una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa pronuncia ha impedito ai giudici di entrare nel merito della questione. Invece di valutare se le argomentazioni del ricorrente fossero fondate, la Corte si è fermata a una valutazione preliminare, riscontrando un vizio che ha precluso l’esame della controversia.

Le conseguenze di tale decisione sono state duplici e significative:

1. Condanna alle spese processuali: il ricorrente è stato obbligato a rimborsare i costi sostenuti per il procedimento.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: è stata disposta una sanzione pecuniaria di 3.000 euro da versare a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame, per sua natura sintetica, non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, un ricorso inammissibile può derivare da diverse cause, come la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge per il ricorso in Cassazione (ad esempio, la violazione di legge o il vizio di motivazione), o altri difetti formali nell’atto di impugnazione. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto delle norme procedurali, che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

Questa decisione ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia è garantito, ma deve avvenire nel rispetto delle regole. Un’impugnazione non è un tentativo da fare alla leggera. La declaratoria di inammissibilità non è una mera formalità, ma una decisione che chiude definitivamente la porta a un ulteriore esame del caso e comporta conseguenze economiche rilevanti. Per i cittadini e i professionisti del diritto, questo serve come monito sull’importanza di preparare con la massima diligenza ogni atto processuale, per evitare che un errore formale possa vanificare le ragioni di merito e trasformarsi in un ulteriore costo.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito delle argomentazioni presentate perché il ricorso non rispettava i requisiti procedurali o formali previsti dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questo caso, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, qui fissata in 3.000 euro, alla Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha analizzato se la sentenza d’appello fosse giusta o sbagliata?
No, la dichiarazione di inammissibilità blocca il processo a uno stadio preliminare. La Corte non ha quindi potuto esprimersi sul contenuto della sentenza impugnata, che a seguito di questa ordinanza diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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