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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Caltanissetta. La decisione ha comportato per la ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questo caso evidenzia le severe conseguenze procedurali e finanziarie di un appello che non rispetta i requisiti di legge.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta

Presentare un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una tappa cruciale per la difesa dei propri diritti. Tuttavia, non tutti i ricorsi superano il vaglio preliminare della Corte. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare le conseguenze di un ricorso inammissibile, una decisione che non solo pone fine al percorso giudiziario ma comporta anche significative sanzioni economiche per chi lo ha proposto.

I Fatti del Caso

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Caltanissetta in data 23 maggio 2024. La parte ricorrente ha cercato di ottenere una revisione di tale decisione davanti alla Suprema Corte di Cassazione. Il procedimento si è svolto dinanzi alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione nel mese di febbraio 2025.

La Decisione della Corte di Cassazione

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, la Corte di Cassazione ha emesso la sua decisione. Con una sintetica ma perentoria ordinanza, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia ha un effetto tombale sul procedimento: la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e non può più essere impugnata. Ma le conseguenze per la ricorrente non si sono fermate qui.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile e le sue Conseguenze

L’ordinanza in esame non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, un ricorso inammissibile è tale quando manca dei presupposti richiesti dalla legge. Le cause possono essere molteplici: la presentazione fuori dai termini, la mancanza di motivi specifici previsti dal codice di procedura, o la proposizione di censure che in realtà mirano a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

La conseguenza diretta, come stabilito dalla Corte, è duplice:
1. Condanna alle spese processuali: la parte ricorrente è stata obbligata a rimborsare tutti i costi sostenuti per il giudizio in Cassazione.
2. Condanna al pagamento di un’ammenda: Oltre alle spese, è stata inflitta una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende, un fondo destinato al miglioramento del sistema penitenziario.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione sottolinea un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato nel rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile non è solo un tentativo fallito di ottenere una revisione della sentenza, ma si trasforma in un onere economico significativo per la parte che lo ha promosso. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale dei presupposti di un ricorso in Cassazione, al fine di evitare non solo la delusione di una pronuncia negativa, ma anche le pesanti conseguenze finanziarie che ne derivano.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso analizzato?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiudendo definitivamente la questione legale.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
La ricorrente è stata condannata al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa accade alla sentenza precedente dopo che il ricorso viene dichiarato inammissibile?
La sentenza impugnata, emessa dalla Corte d’Appello, diventa definitiva e pienamente esecutiva, poiché non può più essere oggetto di ulteriori impugnazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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