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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari. L’ordinanza condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende, evidenziando le conseguenze negative di un’impugnazione che non supera il vaglio di ammissibilità.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Costi e Conseguenze secondo la Cassazione

Quando si impugna una sentenza, specialmente davanti alla Suprema Corte di Cassazione, è fondamentale che l’atto rispetti precisi requisiti formali e sostanziali. Un recente provvedimento ci offre lo spunto per analizzare le severe conseguenze di un ricorso inammissibile. La Corte, con una sintetica ordinanza, ha rigettato l’istanza di un imputato, condannandolo non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una considerevole somma alla Cassa delle ammende. Vediamo i dettagli.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 10 giugno 2024. Sentendosi leso dalla decisione dei giudici di secondo grado, il soggetto ha deciso di rivolgersi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per cercare di ottenere una revisione del provvedimento.

La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunitasi in udienza, ha esaminato il ricorso. L’esito, tuttavia, è stato negativo per il ricorrente. I giudici hanno emesso un’ordinanza con la quale hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

La conseguenza diretta di tale declaratoria non è stata solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche a carico del ricorrente. Nello specifico, è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma pari a 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il testo dell’ordinanza è estremamente conciso e non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, possiamo dedurre la logica giuridica sottostante. Un ricorso inammissibile è un’impugnazione che manca dei requisiti minimi previsti dalla legge per poter essere esaminata nel merito. Le cause possono essere molteplici: la presentazione fuori dai termini, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (ad esempio, si contesta il merito dei fatti anziché la violazione di legge), o vizi formali nella redazione dell’atto.

La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende, prevista dal codice di procedura penale, ha una duplice funzione. Da un lato, sanziona la parte che ha attivato inutilmente la macchina della giustizia, presentando un’impugnazione palesemente infondata o irregolare. Dall’altro, ha un effetto deterrente, per scoraggiare la presentazione di ricorsi meramente dilatori o esplorativi, che appesantiscono il lavoro della Corte di Cassazione.

Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua brevità, lancia un messaggio chiaro: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di legittimità, è un diritto da esercitare con serietà e rigore tecnico. La presentazione di un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. Al contrario, comporta costi significativi per chi lo propone, trasformando un tentativo di difesa in un ulteriore onere economico. Per questo motivo, è essenziale affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente i presupposti e le reali possibilità di successo di un’impugnazione prima di procedere, evitando così sanzioni e la definitiva cristallizzazione della sentenza sfavorevole.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base a quanto stabilito dall’ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
La Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al versamento della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Bari in data 10 giugno 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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