Ricorso inammissibile: le conseguenze della decisione della Cassazione
Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare un concetto fondamentale della procedura penale: il ricorso inammissibile. Quando un’impugnazione non supera il vaglio preliminare della Suprema Corte, le conseguenze per il ricorrente non sono solo la conferma della decisione precedente, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche. Vediamo nel dettaglio cosa è successo e cosa possiamo imparare da questa decisione.
Il caso: un appello respinto in Cassazione
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Il ricorrente ha impugnato tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Tuttavia, la Suprema Corte, senza entrare nel merito della questione, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso semplicemente inammissibile.
Cos’è un ricorso inammissibile e perché è importante?
Un ricorso inammissibile è un atto che non può essere esaminato nel suo contenuto perché manca di uno o più requisiti essenziali previsti dalla legge. La Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti, ma un giudice di legittimità, che valuta solo se la legge è stata applicata correttamente nei gradi precedenti.
Le cause di inammissibilità possono essere molteplici, tra cui:
* Mancato rispetto dei termini: il ricorso è stato presentato oltre il limite temporale previsto dalla legge.
* Genericità dei motivi: le critiche alla sentenza impugnata sono vaghe e non indicano in modo specifico le violazioni di legge commesse.
* Proposizione di questioni di fatto: il ricorrente chiede alla Cassazione di rivalutare le prove o la ricostruzione dei fatti, compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
Quando la Corte rileva uno di questi vizi, si ferma a una valutazione preliminare e dichiara l’inammissibilità, impedendo di fatto la discussione sul merito del caso.
Le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile
La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. L’ordinanza in esame stabilisce due sanzioni economiche a carico del ricorrente.
Le spese processuali
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Si tratta dei costi che lo Stato ha sostenuto per la gestione del procedimento. È un principio generale che la parte soccombente, in questo caso chi ha proposto un ricorso senza successo, debba farsi carico di tali oneri.
La sanzione alla Cassa delle ammende
Oltre alle spese, è stata imposta una condanna al pagamento di una somma di 3.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende. Questa è una sanzione pecuniaria specifica prevista per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. I fondi raccolti dalla Cassa delle ammende vengono poi utilizzati per finanziare progetti di reinserimento sociale dei condannati.
Le motivazioni della Corte di Cassazione
L’ordinanza è estremamente sintetica e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni di inammissibilità. Tuttavia, la motivazione risiede proprio nella natura della decisione. La Corte, rilevando un vizio procedurale o formale nell’atto di impugnazione, non ha potuto procedere all’esame del merito. La dichiarazione di ricorso inammissibile è, di per sé, la motivazione principale della pronuncia. La conseguente condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria non è una scelta discrezionale, ma un’applicazione diretta di una precisa norma di legge che sanziona l’abuso dello strumento processuale.
Conclusioni: cosa insegna questa ordinanza
Questa decisione, pur nella sua brevità, ribadisce un principio cruciale: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a regole procedurali rigorose. Un ricorso non redatto a regola d’arte o basato su motivi non consentiti in sede di legittimità è destinato a essere respinto in via preliminare. Le implicazioni pratiche sono significative: non solo la sentenza impugnata diventa definitiva, ma il ricorrente subisce anche conseguenze economiche rilevanti. Ciò sottolinea l’importanza di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente i presupposti e le modalità per un corretto ricorso in Cassazione.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di ricorso presentava vizi procedurali o formali. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto senza una valutazione sul contenuto della sentenza impugnata.
Quali sono le conseguenze per chi propone un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso 3.000,00 euro, a favore della Cassa delle ammende.
La Corte di Cassazione ha valutato se la sentenza della Corte d’Appello fosse giusta o sbagliata?
No. Dichiarando il ricorso inammissibile, la Corte di Cassazione si è fermata a una valutazione preliminare di tipo procedurale e non è entrata nel merito della decisione della Corte d’Appello, che quindi è diventata definitiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 21641 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 21641 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 14/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a BOSCOREALE il 15/01/1944
avverso la sentenza del 10/12/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
– che, con l’impugnata sentenza, la Corte di appello di Napoli ha confermato la pronuncia di primo grado, con la quale NOME COGNOME era stato condannato per il reato di cui agli art
482 cod. pen.;
– che, avverso detta sentenza, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, a mezzo del proprio difensore; che l’avv. NOME COGNOME per l’imputato, ha depositato conclus
scritte, con le quali ha chiesto di accogliere il ricorso;
– che il ricorrente, con l’unico motivo di ricorso, ha articolato alcune censure che s all’evidenza dirette a ottenere un inammissibile sindacato sul merito delle valutazioni effet
dalla Corte territoriale e una pronuncia su una diversa ricostruzione dei fatti, al d dell’allegazione di specifici travisamenti di prove (Sez. U, n. 12 del 31/05/2000, Rv. 21626
n. 6402 del 30/04/1997, Rv. 207944), ed in presenza, comunque, di un apparato motivazionale che non si espone a rilievi di carenza o di illogicità di macroscopica evidenza (Sez. U, n. 24
24/11/1999, Rv. 214794), né di inesatta applicazione della legge penale, come evincibile da tenore delle argomentazioni esposte nella sentenza impugnata;
– che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle
ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Il Consigliere estensore
Così deciso, il 14 maggio 2025
sid ente