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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione ha esaminato un appello contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. Con una breve ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile, non entrando nel merito della questione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro alla cassa delle ammende.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione e le Conseguenze

Quando si impugna una sentenza, l’esito non è sempre una decisione nel merito della questione. A volte, l’atto stesso viene bloccato in partenza. Questo è il caso del ricorso inammissibile, una pronuncia che ha importanti conseguenze procedurali ed economiche per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa eventualità, sottolineando l’importanza di rispettare i requisiti formali e sostanziali per accedere al giudizio di legittimità.

Il Caso in Esame: Un Appello Respinto in Partenza

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova nell’aprile del 2025. Il ricorrente ha portato le sue doglianze dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, sperando in una riforma della decisione di secondo grado.

Tuttavia, il percorso del suo ricorso si è interrotto prima ancora che i giudici potessero analizzare le ragioni di fondo. La Settima Sezione Penale della Cassazione, con una sintetica ordinanza, ha posto fine al procedimento.

La Decisione della Corte: Inammissibilità e Condanna

La Corte di Cassazione, dopo aver sentito la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, ha emesso un dispositivo netto e inequivocabile. Con la formula “P.Q.M.” (Per Questi Motivi), ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa declaratoria non è priva di effetti. Al contrario, ha comportato due precise conseguenze a carico del ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: il soggetto che ha presentato l’impugnazione deve farsi carico dei costi del procedimento che ha attivato inutilmente.
2. Versamento di una somma alla cassa delle ammende: oltre alle spese, il ricorrente è stato condannato al pagamento di 3.000,00 euro in favore della cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che consegue tipicamente a questo tipo di pronuncia.

Le Motivazioni: Comprendere il Ricorso Inammissibile

L’ordinanza in esame è molto concisa e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Questo è tipico delle pronunce di questo tipo, dove la Corte rileva un vizio talmente evidente da non richiedere una complessa argomentazione. Le cause di inammissibilità sono previste dalla legge e possono riguardare, ad esempio, la presentazione del ricorso fuori dai termini, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge per il ricorso in Cassazione (come violazione di legge o vizio di motivazione), o la proposizione di questioni di fatto che non possono essere riesaminate in sede di legittimità.

La decisione di condannare il ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria risponde a una duplice logica: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, evitando che le Corti vengano gravate da impugnazioni prive dei presupposti di legge; dall’altro, ristorare, almeno in parte, i costi generati dall’attività giurisdizionale inutilmente attivata.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La pronuncia analizzata ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di Cassazione, è subordinato al rispetto di regole precise. Un ricorso inammissibile non è un ricorso respinto nel merito, ma un atto che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità. Le conseguenze economiche, come la condanna alle spese e alla cassa delle ammende, rappresentano un deterrente contro la presentazione di impugnazioni avventate o dilatorie. Questa ordinanza serve quindi da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di adire la Suprema Corte, per evitare esiti sfavorevoli e costi significativi.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non può esaminare il merito della questione perché l’atto di impugnazione non rispetta i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere giudicato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla cassa delle ammende, come sanzione per aver attivato inutilmente la macchina della giustizia.

In questo specifico caso, a quanto ammontano le sanzioni per il ricorrente?
Sulla base dell’ordinanza, il ricorrente è stato condannato a pagare le spese processuali e una somma aggiuntiva di 3.000,00 euro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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