Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
L’esito di un procedimento giudiziario può essere deciso non solo nel merito, ma anche da aspetti puramente procedurali. Un esempio emblematico è la dichiarazione di ricorso inammissibile, una decisione che impedisce alla Corte di Cassazione di esaminare il cuore della questione. Analizziamo un’ordinanza recente per comprendere meglio le dinamiche e le conseguenze di questa pronuncia.
I Fatti Processuali
Il caso in esame ha origine da una sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Trapani in data 10 dicembre 2024. Avverso tale decisione, la parte soccombente ha proposto ricorso per Cassazione, cercando di ottenere un riesame della propria posizione giuridica presso il più alto grado di giurisdizione.
La Suprema Corte, riunita in udienza il 25 marzo 2025, ha esaminato l’atto di impugnazione proposto.
La Decisione della Corte di Cassazione: il ricorso inammissibile
Con una sintetica ma perentoria ordinanza, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non significa che i giudici abbiano dato ragione o torto al ricorrente nel merito della vicenda, ma semplicemente che l’appello non superava il vaglio preliminare di ammissibilità.
Le conseguenze di tale pronuncia sono state immediate e onerose per il ricorrente:
1. Condanna alle spese processuali: L’appellante è stato obbligato a farsi carico dei costi del giudizio di Cassazione.
2. Pagamento alla Cassa delle ammende: È stata disposta una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare a favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato a finanziare progetti di reinserimento sociale.
Le Motivazioni
L’ordinanza in commento non esplicita i motivi specifici che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Tuttavia, è possibile delineare le cause più frequenti di una simile decisione in ambito penale. Generalmente, un ricorso in Cassazione è inammissibile quando:
* I motivi sono manifestamente infondati: Le argomentazioni proposte appaiono prive di qualsiasi fondamento logico o giuridico.
* Si propongono questioni di fatto: Il ricorso tenta di ottenere una nuova valutazione delle prove o una ricostruzione dei fatti, compito che spetta ai giudici di merito (primo e secondo grado) e non alla Cassazione, che è giudice di legittimità.
* Mancano i requisiti di forma: L’atto di ricorso non rispetta le precise regole formali previste dal codice di procedura penale (es. mancanza di motivi specifici, assenza di sottoscrizione da parte di un avvocato abilitato).
* L’atto è presentato fuori termine: Il ricorso viene depositato oltre il termine perentorio stabilito dalla legge.
La decisione di inammissibilità, quindi, funge da filtro per garantire che solo le questioni di puro diritto, o quelle che presentano vizi procedurali rilevanti, arrivino all’attenzione della Suprema Corte.
Le Conclusioni
La dichiarazione di ricorso inammissibile rappresenta una chiusura definitiva del percorso giudiziario. La sentenza impugnata diventa irrevocabile e passa in giudicato. Questo caso evidenzia l’importanza cruciale di una redazione tecnicamente impeccabile degli atti di impugnazione. Affidarsi a un difensore esperto è fondamentale per evitare che un ricorso, magari fondato nel merito, venga respinto per ragioni procedurali, con conseguente condanna a spese e sanzioni ulteriori.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che il ricorso non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere esaminato nel merito. La Corte non valuta se la decisione impugnata sia giusta o sbagliata, ma si ferma a una valutazione preliminare di ammissibilità.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito nel provvedimento, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.
La dichiarazione di inammissibilità rende definitiva la sentenza precedente?
Sì. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso impedisce un ulteriore esame del caso, rendendo definitiva e irrevocabile la sentenza emessa in precedenza, in questo caso quella del GIP del Tribunale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 26203 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 26203 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 25/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato il 15/09/1982
avverso la sentenza del 10/12/2024 del GIP TRIBUNALE di TRAPANI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
COGNOME ricorre avverso la sentenza resa ai sensi dell’art. 444 ss proc. pen. dal Tribunale di Trapani in ordine al reato di cui all’art. 73, comma 5
9 ottobre 1990, n. 309, così riqualificata l’originaria imputazione.
che l’unico motivo proposto (Vizio di motivazione in relazione agli ar
Ritenuto
240 e 253 cod. proc. pen., con riferimento ad un sequestro di denaro operato polizia giudiziaria) è privo di autosufficienza, non essendo documentata id
allegazione dell’anzidetto sequestro, asseritamente operato dalla Polizia giudizi pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con
Rilevato, condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di e
tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle s processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in data 25 marzo 2025
GLYPH