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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche decise dalla Cassazione

L’esito di un processo non sempre entra nel merito della questione. A volte, un errore procedurale può bloccare tutto sul nascere. È il caso di un ricorso inammissibile, come stabilito dalla Corte di Cassazione in una recente ordinanza. Questa decisione sottolinea l’importanza di rispettare scrupolosamente le regole procedurali e mette in luce le severe conseguenze economiche per chi non lo fa.

I Fatti del Caso: dall’Appello alla Cassazione

La vicenda giudiziaria trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 20 novembre 2024. Il ricorrente, un uomo nato a Roma nel 1985, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le sue ragioni davanti ai giudici di legittimità. Tuttavia, il suo tentativo si è scontrato con una valutazione preliminare di carattere procedurale.

La Decisione della Corte: la dichiarazione di inammissibilità

Con un’ordinanza emessa il 4 giugno 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia impedisce alla Corte di esaminare le argomentazioni di merito sollevate, fermando il giudizio a una fase preliminare. La decisione non valuta se il ricorrente avesse ragione o torto, ma si limita a constatare che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti necessari per essere giudicato.

Le Motivazioni della Scelta Giudiziale

Sebbene l’ordinanza in esame sia sintetica e non dettagli le specifiche ragioni dell’inammissibilità, è possibile delineare le motivazioni generali che portano a una simile pronuncia. Un ricorso può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, quali la presentazione fuori dai termini di legge, la mancanza di motivi specifici richiesti dal codice di procedura, o la proposizione di censure che non rientrano tra quelle consentite nel giudizio di legittimità (ad esempio, la richiesta di una nuova valutazione dei fatti). La conseguenza diretta è che, a prescindere dalla fondatezza potenziale delle lamentele, la Corte non può procedere all’esame del caso.

Le Conclusioni e le Conseguenze Pratiche

La dichiarazione di un ricorso inammissibile comporta due conseguenze economiche significative per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali sostenute per il giudizio. In secondo luogo, come stabilito nel caso di specie, il versamento di una somma, fissata a 3.000,00 euro, in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria non è una multa legata al reato originario, ma una penalità per aver attivato inutilmente il complesso meccanismo della giustizia di legittimità. La decisione, pertanto, serve da monito sull’importanza di redigere ricorsi formalmente e sostanzialmente corretti per evitare esborsi economici considerevoli.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La Corte non esamina il merito delle questioni sollevate. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
Nel caso esaminato, oltre alle spese processuali, il ricorrente è stato condannato al pagamento di una somma pari a 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha valutato se le ragioni del ricorrente fossero fondate?
No. La dichiarazione di inammissibilità è una decisione di natura procedurale che impedisce ai giudici di analizzare e pronunciarsi sul merito del ricorso. Il giudizio si ferma a una fase preliminare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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