Ricorso Inammissibile in Cassazione: Le Conseguenze Economiche
Quando si presenta un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione, è fondamentale rispettare rigorosamente i requisiti previsti dalla legge. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre l’occasione per analizzare le conseguenze di un ricorso inammissibile, una decisione che non solo chiude la porta a un’ulteriore disamina del caso, ma comporta anche significative sanzioni economiche per chi lo ha proposto.
I Fatti del Caso in Esame
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. La parte ricorrente ha impugnato tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, il più alto grado di giurisdizione, cercando di ottenerne l’annullamento. Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità è stato netto e sfavorevole.
La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con una sintetica ma inequivocabile ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria impedisce ai giudici di entrare nel merito delle questioni sollevate, ovvero di valutare se i motivi di impugnazione fossero fondati o meno. La decisione si ferma a un livello preliminare, constatando che l’atto presentato mancava dei presupposti necessari per poter essere esaminato.
Le conseguenze di tale pronuncia sono state duplici e gravose per la parte ricorrente:
1. Condanna alle spese processuali: La parte è stata obbligata a farsi carico di tutti i costi legati al procedimento dinanzi alla Cassazione.
2. Condanna al pagamento di un’ammenda: Oltre alle spese, è stata inflitta una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni
Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, la motivazione di una simile decisione risiede sempre nella violazione di norme procedurali. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per svariate cause, come la tardività nella presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, la formulazione di censure che riguardano il merito dei fatti (non consentite in sede di legittimità) o la carenza di altri requisiti formali. La condanna alle spese e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una scelta discrezionale, ma una conseguenza quasi automatica prevista dal codice di procedura penale. Questa misura ha una duplice finalità: sanzionare l’abuso dello strumento processuale e scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie, che appesantiscono inutilmente il lavoro della Suprema Corte.
Le Conclusioni
La vicenda sottolinea un principio cardine del sistema giudiziario: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. La presentazione di un ricorso inammissibile non è un atto privo di conseguenze. Al contrario, comporta una sanzione economica certa, volta a tutelare l’efficienza dell’amministrazione della giustizia e a disincentivare impugnazioni avventate. Per i cittadini e i loro difensori, questa pronuncia serve come monito sull’importanza di una valutazione attenta e scrupolosa dei presupposti di ammissibilità prima di adire la Corte di Cassazione, per evitare di incorrere in una condanna che aggiunge un ulteriore onere economico alla sconfitta processuale.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte lo respinge senza esaminare il merito della questione, in quanto l’atto di impugnazione non rispetta i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per poter essere giudicato.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in ambito penale?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, a titolo di sanzione, in favore della Cassa delle ammende.
A quanto ammontava la sanzione pecuniaria nel caso specifico esaminato?
Nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha condannato la ricorrente al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 23300 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 23300 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 23/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME COGNOME NOME nato a MILANO il 22/09/1970
avverso la sentenza del 09/01/2025 della CORTE APPELLO di TORINO
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
ritenuto che l’unico motivo oggetto del ricorso in esame, che deduce il difetto
di motivazione in ordine al mancato riconoscimento dell’attenuante del fatto lie al reato di cui all’art. 629 cod. pen., è manifestamente infondato, poiché la C
territoriale con motivazione lineare e coerente, oltre che esente da vizi logic correttamente escluso la sussistenza dei presupposti per l’applicazione de
de qua, diminuente
avendo valorizzato la gravità della violenza esercitata nei confronti della persona offesa (si veda pag. 4 della sentenza impugnata);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con
condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa del ammende.
Così deciso, il 23 maggio 2025.