LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna alle spese

Con ordinanza n. 15645/2025, la Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea che l’inammissibilità dell’impugnazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, fissata in questo caso a quattromila euro.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna alle Spese Processuali

Quando si presenta un’impugnazione, è fondamentale rispettare scrupolosamente le regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo impedisce al giudice di esaminare il caso nel merito, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi lo ha proposto. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione, la n. 15645/2025, ce lo ricorda chiaramente, stabilendo la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma a favore della Cassa delle ammende.

I Fatti alla Base della Decisione

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina in data 4 dicembre 2024. Il ricorrente ha adito la Suprema Corte di Cassazione per ottenere la revisione di tale pronuncia. La Corte, tuttavia, non è entrata nel merito della questione, fermandosi a una valutazione preliminare sulla validità stessa dell’atto di impugnazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame del 9 aprile 2025, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione, puramente processuale, ha avuto effetti immediati e concreti. La Corte non ha analizzato se la Corte d’Appello avesse giudicato correttamente o meno, ma ha semplicemente constatato che l’impugnazione non possedeva i requisiti per essere esaminata.

Di conseguenza, in applicazione della normativa vigente, la Corte ha condannato il ricorrente a due distinti pagamenti:

1. Il rimborso delle spese processuali sostenute dallo Stato.
2. Il versamento di una somma pari a euro quattromila in favore della Cassa delle ammende.

Questa seconda condanna ha natura sanzionatoria e mira a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o presentati senza il rispetto delle forme di legge, che congestionano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base di questa ordinanza sono intrinseche alla natura della decisione stessa. Nel momento in cui un ricorso viene giudicato inammissibile, la legge prevede automaticamente la condanna del ricorrente alle spese. La Corte non ha dovuto far altro che applicare la disposizione normativa che sanziona l’abuso dello strumento processuale. La declaratoria di inammissibilità assorbe ogni altra valutazione: l’atto introduttivo è talmente viziato da non consentire al giudice di procedere oltre. La quantificazione della somma per la Cassa delle ammende, poi, rientra nel potere discrezionale della Corte, che la commisura in base alla colpa del ricorrente nell’aver adito la giustizia senza averne i presupposti.

Le Conclusioni

La pronuncia in esame è un monito importante sull’importanza della diligenza e della competenza tecnica nella redazione degli atti giudiziari. Proporre un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. Oltre alla delusione per non vedere la propria causa esaminata nel merito, si va incontro a sanzioni economiche che possono essere anche molto onerose. È pertanto cruciale affidarsi a professionisti esperti che possano valutare attentamente i presupposti di un’impugnazione prima di procedere, evitando così di incorrere in una condanna certa alle spese e a ulteriori sanzioni pecuniarie.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il giudice non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene automaticamente condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, a titolo sanzionatorio, in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria inflitta in questo caso specifico?
Nel caso deciso con l’ordinanza n. 15645/2025, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento della somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre al pagamento delle spese processuali.

Contro quale decisione era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina in data 4 dicembre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati