Ricorso Inammissibile: Conseguenze e Sanzioni Pecuniarie
Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più netti e sfavorevoli per chi decide di impugnare una decisione giudiziaria. Non solo l’appello non viene esaminato nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di questa dinamica, condannando la parte ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.
I Fatti del Caso
Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 30 ottobre 2024. La parte ricorrente ha cercato di ottenere la riforma della decisione di secondo grado, portando le proprie doglianze dinanzi alla suprema corte.
La Corte di Cassazione, riunitasi in udienza il 10 aprile 2025, ha esaminato il ricorso proposto. Dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha proceduto alla decisione.
La Decisione della Corte di Cassazione
L’esito del giudizio è stato netto. Con una breve e decisa ordinanza, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria impedisce alla Corte di entrare nel merito delle questionen sollevate, chiudendo di fatto ogni ulteriore possibilità di riesame della vicenda processuale.
Oltre alla dichiarazione di inammissibilità, la Corte ha adottato due misure consequenziali di natura economica a carico della ricorrente:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali sostenute nel giudizio di legittimità.
2. La condanna al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile e le sue Conseguenze
L’ordinanza in esame è un provvedimento sintetico che si concentra sul dispositivo, ovvero sulla decisione finale. Non vengono esplicitate le ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Tuttavia, in via generale, un’impugnazione può essere dichiarata tale per diverse ragioni, come la tardività della sua presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, vizi di forma o la manifesta infondatezza delle censure proposte.
Indipendentemente dalla causa specifica, le conseguenze sono chiare e pesanti. La condanna alle spese processuali è una regola generale che segue il principio della soccombenza. Più specifica del processo penale di cassazione è invece la condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria che mira a scoraggiare ricorsi dilatori o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, deve essere esercitato con responsabilità e cognizione tecnica. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma si traduce in un concreto esborso economico per il cittadino. La sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e la parte ricorrente si trova a dover sostenere non solo i costi del proprio difensore, ma anche le spese del processo e una sanzione aggiuntiva. Questo serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere la via dell’impugnazione dinanzi alla Corte di Cassazione.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende.
Cos’è la Cassa delle ammende e perché il ricorrente deve versare una somma a suo favore?
La Cassa delle ammende è un ente statale che finanzia progetti per il miglioramento del sistema penitenziario. La condanna al versamento di una somma in suo favore ha una funzione sanzionatoria e mira a disincentivare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti per scopi meramente dilatori.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 18932 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 18932 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOMECUI CODICE_FISCALE nato a BENEVENTO il 06/04/1986
avverso la sentenza del 30/10/2024 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME
ritenuto che l’unico motivo di ricorso che contesta la sussistenza della recidiva
è manifestamente infondato;
che il giudice di merito ha fatto corretta applicazione (Si vedano, in particolare,
le pagg. 3-5 della sentenza impugnata) dei principi della giurisprudenza di legittimità secondo cui la valutazione del giudice non può fondarsi esclusivamente
sulla gravità dei fatti e sul!’ arco temporale in cui questi risultano consumati, essendo egli tenuto ad esaminare in concreto, in base ai criteri di cui all’art. 133
cod. pen., il rapporto esistente tra il fatto per cui si procede e le precedent condanne, verificando se ed in quale misura la pregressa condotta criminosa sia
indicativa di una perdurante inclinazione al delitto che abbia influito quale fattore
“sub iudice”;
criminogeno per la commissione del reato pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la
rilevato, condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di
euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali ed alla somma di euro tremila in favore delle Cassa delle ammende.
Così deciso, 10 aprile 2025.