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Ricorso inammissibile: condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando le conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione

Quando si presenta un’impugnazione, è fondamentale rispettare scrupolosamente le norme procedurali. Un ricorso inammissibile non solo impedisce al giudice di esaminare il merito della questione, ma può anche comportare sanzioni economiche significative. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra chiaramente questo principio, condannando un ricorrente al pagamento delle spese e di una somma aggiuntiva.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un cittadino, avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania nel settembre 2024. Il ricorrente mirava a ottenere una revisione della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi ai giudici di legittimità.

L’Analisi del Ricorso Inammissibile da parte della Cassazione

Dopo aver ricevuto il ricorso e dato avviso alle parti, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha proceduto all’esame preliminare dell’atto. All’esito dell’udienza, presieduta dal Consigliere relatore, la Corte ha concluso che l’impugnazione presentata non possedeva i requisiti necessari per essere discussa nel merito. Di conseguenza, il Collegio ha emesso un’ordinanza dichiarando il ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza non entri nel dettaglio delle specifiche carenze del ricorso, la declaratoria di inammissibilità si fonda sulla violazione delle norme procedurali che regolano l’accesso al giudizio di legittimità. La Corte, rilevata la mancanza dei presupposti legali per procedere, ha agito conformemente al suo ruolo di garante della corretta applicazione della legge. La decisione, pertanto, non riguarda la fondatezza o meno delle accuse originarie, ma si concentra esclusivamente sulla validità formale e sostanziale dell’atto di impugnazione. L’inammissibilità funge da filtro per garantire che solo i ricorsi validamente proposti vengano esaminati nel merito.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conseguenza diretta della dichiarazione di ricorso inammissibile è stata duplice. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello è divenuta definitiva. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali relative al giudizio in Cassazione. Oltre a ciò, la Corte ha imposto il pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di impugnazioni avventate o proceduralmente errate, che congestionano il sistema giudiziario. La decisione ribadisce l’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente per assicurare che ogni atto processuale sia redatto nel pieno rispetto delle norme, evitando così esiti sfavorevoli e ulteriori oneri economici.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito dal giudice perché manca dei requisiti di forma o di sostanza previsti dalla legge. L’esame si ferma quindi a una valutazione preliminare, senza entrare nel cuore della questione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Come stabilito in questa ordinanza, la persona che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha esaminato il merito della sentenza impugnata?
No, dichiarando il ricorso inammissibile, la Corte di Cassazione non è entrata nel merito della controversia. La sua decisione si è basata unicamente sulla valutazione della correttezza formale e procedurale dell’atto di impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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