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Ricorso inammissibile: condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 26 marzo 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. La decisione sottolinea le conseguenze dirette di un’impugnazione errata: il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando il rigore della Corte nel sanzionare appelli che non superano il vaglio preliminare di ammissibilità.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: le Conseguenze Economiche

Un ricorso inammissibile presentato alla Corte di Cassazione non solo si conclude con un nulla di fatto per il proponente, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Una recente ordinanza della Suprema Corte, emessa dalla settima sezione penale, ribadisce questo principio, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 6 giugno 2024. Il ricorrente, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, ha adito la Corte di Cassazione, l’organo supremo della giurisdizione italiana. Tuttavia, il suo tentativo non ha superato il primo scoglio, quello del giudizio di ammissibilità.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 26 marzo 2025, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso semplicemente “inammissibile”. Questa pronuncia impedisce alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate. In pratica, il ricorso è stato respinto in via preliminare perché privo dei requisiti di forma o di sostanza che la legge impone per poter essere esaminato. La conseguenza immediata di tale declaratoria è stata duplice e pesante per il ricorrente.

Le Motivazioni

Il provvedimento in esame, per sua natura sintetica, non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in ambito penale, le cause più comuni di un ricorso inammissibile includono la presentazione di motivi non consentiti dalla legge (come la richiesta di una nuova valutazione dei fatti, preclusa in Cassazione), vizi formali nella redazione dell’atto, o la manifesta infondatezza delle censure proposte. La decisione di condannare il ricorrente alle spese e a una sanzione deriva direttamente dall’esito del giudizio di ammissibilità. La legge prevede infatti che la parte la cui impugnazione è dichiarata inammissibile debba farsi carico non solo dei costi del procedimento da essa generato, ma anche di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, il cui scopo è finanziare progetti di reinserimento per i detenuti. Questa misura serve a disincentivare ricorsi dilatori, pretestuosi o tecnicamente errati che appesantiscono inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

Le Conclusioni

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono chiare: presentare un ricorso in Cassazione richiede la massima perizia tecnica e una valutazione attenta sulla sua effettiva fondatezza. La declaratoria di inammissibilità non è un’eventualità neutra, ma un esito che comporta una condanna certa al pagamento delle spese processuali e di una sanzione che, nel caso di specie, è stata fissata in 3.000 euro. Questa decisione rafforza il ruolo della Corte di Cassazione come giudice di legittimità, sanzionando chi abusa dello strumento processuale e contribuendo, al contempo, a finanziare il sistema di recupero sociale. È un monito per tutti gli operatori del diritto sull’importanza di preparare con scrupolo le impugnazioni da sottoporre al vaglio della Suprema Corte.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti previsti dalla legge. L’atto viene quindi respinto in via preliminare senza una valutazione sul fondo della vicenda.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso ammonta a 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Perché viene imposta una sanzione pecuniaria oltre alle spese processuali?
La sanzione ha una funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, errati o presentati per scopi dilatori, che congestionano il sistema giudiziario senza avere reali possibilità di successo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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