LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza del Tribunale di Bari. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, evidenziando le conseguenze economiche di un appello privo dei requisiti di legge.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

Quando un procedimento giudiziario giunge all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, l’esito non è sempre una decisione nel merito della questione. Come dimostra una recente ordinanza, un ricorso inammissibile può chiudere la porta a qualsiasi discussione, comportando significative conseguenze economiche per chi ha presentato l’appello. Analizziamo questo caso emblematico per capire meglio la dinamica e le implicazioni di tale decisione.

I Fatti Processuali

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Bari in data 23 ottobre 2024. Un soggetto, sentendosi leso dalla decisione del tribunale di primo grado, ha scelto di percorrere la via dell’ultimo grado di giudizio per cercare di ottenere una riforma della pronuncia a lui sfavorevole.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Giunto il caso dinanzi alla Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, i giudici, durante l’udienza del 3 marzo 2025, hanno emesso un’ordinanza dal contenuto tanto breve quanto perentorio. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa statuizione significa che i giudici non sono entrati nel vivo delle argomentazioni proposte dal ricorrente. La declaratoria di inammissibilità è una decisione di carattere prettamente procedurale che impedisce alla Corte di valutare se i motivi del ricorso fossero fondati o meno. In sostanza, l’atto di impugnazione presentava dei vizi talmente gravi da non superare il vaglio preliminare di ammissibilità.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a questa decisione, come spesso accade in provvedimenti di questa natura. Tuttavia, le cause di inammissibilità di un ricorso in Cassazione sono tassativamente previste dalla legge. Generalmente, un ricorso può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:

* Vizi di forma: l’atto non rispetta i requisiti formali richiesti dalla legge.
* Mancanza dei motivi specifici: i motivi di ricorso non sono articolati in modo chiaro e specifico, come richiesto dal codice di procedura.
* Proposizione di questioni di fatto: il ricorso tenta di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello), mentre la Cassazione è giudice di sola legittimità (cioè valuta la corretta applicazione della legge).
* Tardività: il ricorso è stato presentato oltre i termini di legge.

La decisione di inammissibilità blocca il processo, rendendo definitiva la sentenza impugnata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Condanna

La conseguenza più diretta e tangibile della declaratoria di ricorso inammissibile è di natura economica. La Corte non si è limitata a respingere l’appello, ma ha anche condannato il ricorrente a due distinti pagamenti:

1. Pagamento delle spese processuali: Il ricorrente deve farsi carico dei costi legati al procedimento dinanzi alla Cassazione.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: È stata inflitta una sanzione pecuniaria di 3.000 euro da versare a favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto delle regole processuali, che congestionano il sistema giudiziario.

In conclusione, questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente in ultimo grado, è un diritto che deve essere esercitato con rigore e nel pieno rispetto delle norme procedurali. Un’impugnazione superficiale o tecnicamente errata non solo non produce l’effetto sperato, ma si traduce in un’ulteriore condanna economica per il ricorrente.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non esamina il merito delle questioni sollevate, ma respinge l’atto per motivi procedurali o di forma, come la mancanza dei requisiti previsti dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La decisione di inammissibilità rende definitiva la sentenza precedente?
Sì, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso per Cassazione comporta che la sentenza impugnata diventi definitiva e non più soggetta ad ulteriori appelli ordinari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati