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Ricorso inammissibile: condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza di un tribunale. Tale decisione ha comportato la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro alla Cassa delle ammende, evidenziando le serie conseguenze economiche di un’impugnazione infondata.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche della Decisione della Cassazione

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, ma non è una strada priva di ostacoli e rischi. Una recente ordinanza dimostra come un ricorso inammissibile non solo ponga fine alle speranze di ribaltare una sentenza, ma comporti anche significative conseguenze economiche. Analizziamo una decisione esemplare che condanna un ricorrente al pagamento di 3.000 euro alla Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali.

Il Caso in Esame: Un Appello Respinto in Partenza

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa nel 2022 dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’imputato, cercando di ottenere una revisione della decisione di primo grado, ha adito la Suprema Corte di Cassazione. Tuttavia, i giudici di legittimità non sono entrati nel merito della questione. L’esame si è fermato a uno stadio preliminare, concludendosi con una declaratoria di inammissibilità.

La Decisione della Corte e il Significato di Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con una sintetica ma perentoria ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa formula significa che l’atto di impugnazione presentava vizi talmente evidenti da impedirne l’analisi nel merito. Le ragioni possono essere molteplici: la presentazione di motivi non consentiti dalla legge (come la richiesta di una nuova valutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità), la genericità delle censure, o il mancato rispetto dei requisiti formali. La conseguenza immediata, come stabilito nel provvedimento, è stata duplice:

1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a rimborsare allo Stato i costi del procedimento.
2. Sanzione pecuniaria: È stata disposta la condanna al pagamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, la decisione si fonda su principi consolidati della procedura penale. La condanna alla sanzione pecuniaria, in particolare, non è automatica ma viene irrogata quando l’impugnazione è viziata da colpa grave. Si intende così sanzionare l’abuso dello strumento processuale, ovvero l’aver adito la Suprema Corte con argomentazioni palesemente infondate o per scopi meramente dilatori. La misura ha una chiara funzione deterrente: scoraggiare ricorsi avventati che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Cassazione, una corte già gravata da un enorme volume di procedimenti.

Le Conclusioni

La decisione in commento è un monito importante per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. Sottolinea che il diritto alla difesa e all’impugnazione deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile non è un esito neutro, ma un fallimento procedurale che comporta costi tangibili. La condanna al pagamento di una somma cospicua alla Cassa delle ammende serve a ribadire che l’accesso alla giustizia di ultima istanza deve essere riservato a questioni serie e giuridicamente fondate, e non deve trasformarsi in un tentativo fine a se stesso di prolungare i tempi del processo.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’appello presentava difetti procedurali, era palesemente infondato o sollevava questioni non consentite in quella sede. L’atto viene rigettato in via preliminare.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del processo e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata a 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla ‘Cassa delle ammende’?
Il versamento alla Cassa delle ammende è una sanzione pecuniaria prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che impegnano inutilmente le risorse del sistema giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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