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Ricorso inammissibile: condanna a spese e sanzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza del Tribunale di Bologna. L’ordinanza, emessa con procedura semplificata ‘de plano’, ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna in Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti di forma e sostanza. Quando questi mancano, il risultato è un ricorso inammissibile, una pronuncia che non solo chiude la porta a una revisione del caso, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi ha intrapreso l’azione legale. Un’ordinanza recente della Suprema Corte illustra perfettamente questo scenario, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una pesante sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dal Tribunale di Bologna. Il ricorrente, un individuo nato nel 1988, ha cercato di impugnare la decisione del tribunale di primo grado. Tuttavia, l’iter del suo ricorso si è interrotto bruscamente davanti alla Suprema Corte, che ha esaminato l’atto e ne ha decretato la fine anticipata.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con un’ordinanza emessa in data 4 aprile 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione è stata presa attraverso una procedura semplificata, nota come procedura de plano, che viene utilizzata quando l’inammissibilità dell’impugnazione appare manifesta, senza la necessità di una pubblica udienza. Questa scelta procedurale sottolinea la palese carenza dei presupposti legali del ricorso presentato.

Le Conseguenze Economiche della Pronuncia

La dichiarazione di inammissibilità non è stata priva di conseguenze. La Corte non si è limitata a respingere il ricorso, ma ha anche condannato il ricorrente a sostenere due oneri finanziari:

1. Il pagamento delle spese processuali: i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Il versamento di una somma di tremila euro: una sanzione pecuniaria da corrispondere alla Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti per il recupero dei detenuti.

Questa duplice condanna serve come deterrente contro la presentazione di appelli temerari o privi di fondamento, che congestionano il sistema giudiziario senza reali possibilità di successo.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sulla constatazione che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile con la procedura semplificata de plano. Questa scelta è supportata da un orientamento giurisprudenziale consolidato, richiamato esplicitamente nell’ordinanza (Cass. Pen., Sez. 6, n. 30767/2023). La manifesta infondatezza o l’assenza dei requisiti essenziali dell’atto di impugnazione non ha lasciato spazio a un esame di merito, rendendo inevitabile la pronuncia di inammissibilità e le conseguenti sanzioni economiche previste dalla legge.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile non è un semplice errore procedurale, ma un atto che comporta costi per il sistema e sanzioni dirette per il proponente. Questa decisione serve da monito: prima di impugnare una sentenza, è cruciale una valutazione attenta e professionale dei motivi, per evitare di incorrere in una condanna che aggiunge un onere economico alla sconfitta processuale.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso ammonta a tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Cos’è la procedura ‘de plano’ utilizzata dalla Corte?
È una procedura semplificata e accelerata, svolta senza udienza pubblica, che la Corte di Cassazione adotta per decidere su ricorsi che sono palesemente inammissibili o infondati, come nel caso di specie.

Chi deve sostenere i costi in caso di ricorso inammissibile?
Le spese processuali e la sanzione pecuniaria sono interamente a carico del ricorrente, ovvero la persona che ha presentato l’impugnazione poi dichiarata inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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