Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi delle Conseguenze Economiche
Quando si decide di impugnare una sentenza fino all’ultimo grado di giudizio, è fondamentale comprendere le regole procedurali che governano il processo. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un appello viene giudicato non idoneo a essere esaminato nel merito, ovvero quando viene dichiarato un ricorso inammissibile. Questa decisione, pur essendo di natura prettamente tecnica, comporta conseguenze pratiche ed economiche molto rilevanti per chi la subisce.
I Fatti del Processo
Il caso in esame nasce dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 4 giugno 2024. Non entrando nel merito della vicenda che ha portato alla condanna in appello, il punto focale è l’atto di impugnazione successivo, sottoposto al vaglio della Suprema Corte di Cassazione.
La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, con una sintetica ordinanza, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. Il provvedimento dichiara il ricorso inammissibile. Questa declaratoria non significa che i giudici abbiano dato torto o ragione al ricorrente sui fatti contestati, ma semplicemente che l’atto di ricorso non possedeva i requisiti di legge per poter essere discusso.
La conseguenza diretta e immediata di tale decisione è duplice:
1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge proprio per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o redatti in violazione delle norme procedurali, che congestionano inutilmente il lavoro della Suprema Corte.
Le Motivazioni: Il Significato di un Ricorso Inammissibile
L’ordinanza in esame è molto concisa e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni. Tra le più comuni vi sono la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), la proposizione di censure che mirano a una rivalutazione dei fatti (attività preclusa in sede di legittimità) o il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione. La decisione di inammissibilità, quindi, funge da filtro per garantire che solo le questioni di puro diritto, o quelle affette da gravi vizi procedurali, giungano all’attenzione della Corte Suprema.
Le Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche
La declaratoria di inammissibilità del ricorso rende definitiva la sentenza impugnata, in questo caso quella della Corte d’Appello di Napoli. Per il ricorrente, ciò significa che la condanna diventa esecutiva e non più contestabile. Dal punto di vista pratico, questa ordinanza sottolinea un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, richiede un rigore tecnico e una piena aderenza alle norme procedurali. La sanzione economica serve come monito: un ricorso non è un tentativo da fare alla leggera, ma un atto giuridico complesso che, se mal formulato, può comportare costi significativi oltre a precludere ogni ulteriore discussione sul caso.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di ricorso non rispettava i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge per poter essere giudicato.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico ammonta a 3.000 euro.
Cosa comporta la decisione di inammissibilità per la sentenza precedente?
La sentenza che era stata impugnata, emessa in questo caso dalla Corte d’Appello, diventa definitiva e non può più essere modificata. Le sue statuizioni diventano pienamente esecutive.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16148 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16148 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 04/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CARINOLA il 10/04/1959
avverso la sentenza del 04/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di COGNOME NOME avverso la sentenza in epigrafe;
ritenuto che il ricorso è manifestamente infondato, riproponendo censure in punto di fatto correttamente risolte dai giudici di merito, con motivazione
coerente e immune da censure, essendosi dedotta la falsità della denuncia di smarrimento dell’assegno dalla sostanziale coincidenza con la consegna di un
titolo in pagamento il giorno prima della suddetta denuncia, elemento ritenuto idoneo a dimostrare la volontà dell’imputato di sottrarsi all’adempimento
mediante la presentazione della falsa denuncia;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma
di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 4 aprile 2025
Il Consigliere est COGNOME
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