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Ricorso inammissibile: condanna a spese e sanzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da due imputati avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito della dichiarazione di ricorso inammissibile, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della precedente sentenza.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria

Quando un ricorso inammissibile viene presentato alla Corte di Cassazione, le conseguenze per i ricorrenti possono essere significative, non solo dal punto di vista processuale ma anche economico. Una recente ordinanza della Suprema Corte illustra chiaramente questo principio, chiudendo definitivamente un caso e sanzionando i ricorrenti per aver adito la Corte senza i presupposti di legge.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dai ricorsi presentati da due individui avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Brescia in data 20 febbraio 2024. Non soddisfatti della decisione di secondo grado, gli imputati hanno deciso di impugnare la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento.

La Decisione della Corte e il principio del ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunitasi in camera di consiglio, ha esaminato i ricorsi proposti. L’esito, tuttavia, non è stato favorevole ai ricorrenti. Con ordinanza del 31 ottobre 2024, la Corte ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili.

Questa decisione implica che i giudici non sono entrati nel merito delle questioni sollevate, ma si sono fermati a una valutazione preliminare. Un ricorso inammissibile è, infatti, un’impugnazione che non supera il vaglio di ammissibilità perché carente dei requisiti richiesti dalla legge (ad esempio, per motivi non consentiti, mancanza di interesse, o vizi formali).

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni di inammissibilità, ma si concentra sulle conseguenze dirette di tale declaratoria. La decisione di inammissibilità comporta automaticamente due effetti principali per i ricorrenti:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: I ricorrenti sono stati obbligati a sostenere tutti i costi relativi al giudizio di Cassazione da loro stessi promosso.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: Oltre alle spese, è stata irrogata una sanzione pecuniaria di tremila euro. Questa sanzione ha una finalità dissuasiva, per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori che appesantiscono il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

La pronuncia della Corte di Cassazione cristallizza la decisione della Corte d’Appello, che diventa così definitiva e non più impugnabile. Questo caso serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere la via del ricorso in Cassazione. Proporre un ricorso inammissibile non solo non porta ad alcun risultato utile, ma espone a conseguenze economiche rilevanti, come la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria, che in questa vicenda è stata quantificata in 3.000 euro.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e i ricorrenti vengono condannati a pagare le spese del procedimento.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso inammissibile?
Le conseguenze economiche includono la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, questa somma è stata fissata in tremila euro per i ricorrenti.

La dichiarazione di inammissibilità chiude definitivamente il caso?
Sì, la dichiarazione di inammissibilità da parte della Corte di Cassazione rende definitiva la sentenza del grado precedente (in questo caso, quella della Corte d’Appello), ponendo fine al procedimento giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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