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Ricorso inammissibile: condanna a spese e sanzione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa della manifesta infondatezza dell’impugnazione, che integra un profilo di colpa, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche della Colpa Processuale

Presentare un ricorso in Cassazione è un diritto fondamentale, ma il suo esercizio deve essere responsabile. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda che un ricorso inammissibile, specialmente se presentato con colpa, può avere conseguenze economiche significative per il proponente. Questo caso evidenzia l’applicazione dell’articolo 616 del codice di procedura penale, che sanziona le impugnazioni manifestamente infondate.

Il caso in esame: un’impugnazione contro una decisione d’Appello

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di una città del sud Italia. Il ricorrente ha impugnato la decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione della Corte di Cassazione. Tuttavia, l’organo supremo di giustizia non è entrato nel merito della questione, fermandosi a una valutazione preliminare sulla validità stessa del ricorso.

La decisione della Corte sul ricorso inammissibile

Con un’ordinanza emessa in data 23/04/2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non si è limitata a questa statuizione processuale. In applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende, un ente destinato a finanziare progetti di reinserimento sociale per i detenuti.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la propria decisione sulla base della “evidente inammissibilità dell’impugnazione”. Questo concetto implica che il ricorso era talmente privo dei requisiti di legge da rendere palese, fin da un primo esame, la sua impossibilità di essere accolto. Secondo la giurisprudenza consolidata, richiamata nell’ordinanza (tra cui una storica sentenza della Corte Costituzionale del 2000), tale evidente infondatezza configura “profili di colpa” a carico del ricorrente. La colpa non risiede nel semplice fatto di aver perso la causa, ma nell’aver attivato il complesso e costoso meccanismo della giustizia di ultima istanza in modo palesemente inappropriato. La sanzione pecuniaria, quindi, non ha solo una funzione punitiva, ma anche dissuasiva, mirando a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari che sovraccaricano il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il diritto di impugnazione non è assoluto e deve essere esercitato con la dovuta diligenza e serietà. Per i cittadini e i loro difensori, la lezione è chiara: prima di adire la Corte di Cassazione, è indispensabile una valutazione rigorosa dei motivi di ricorso. Un’impugnazione superficiale o pretestuosa non solo sarà destinata al fallimento, ma comporterà anche un esborso economico rilevante, che va ad aggiungersi alle spese legali. La condanna alla sanzione a favore della Cassa delle ammende sottolinea la dimensione pubblica del danno causato da un uso improprio degli strumenti processuali.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali. Se l’inammissibilità è evidente e riconducibile a colpa, può essere imposta anche una sanzione pecuniaria da versare alla Cassa delle ammende.

Perché viene applicata una sanzione pecuniaria oltre al pagamento delle spese?
La sanzione viene applicata perché la Corte ravvisa profili di colpa nel ricorrente, dovuti all’aver presentato un’impugnazione la cui inammissibilità era evidente. Serve a scoraggiare ricorsi futili o pretestuosi.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
In questo caso, la sanzione pecuniaria è stata determinata in tremila euro, da versare in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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