Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione
Quando si presenta un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione, è fondamentale rispettare rigorosi requisiti procedurali. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un appello viene giudicato non idoneo: il ricorso inammissibile. Questo non solo pone fine al percorso legale, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi lo ha proposto.
Il Caso in Analisi: Una Decisione Procedurale
Nel caso in esame, un individuo aveva impugnato una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova. Il suo caso è giunto fino all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione. Tuttavia, i giudici supremi non sono entrati nel merito della questione, ovvero non hanno valutato se la decisione precedente fosse giusta o sbagliata. Hanno invece interrotto il processo sul nascere, dichiarando il ricorso inammissibile.
Cosa Significa un Ricorso Inammissibile in Cassazione?
La Corte di Cassazione è un giudice di ‘legittimità’, non di ‘merito’. Il suo compito non è riesaminare i fatti del processo, ma assicurarsi che la legge sia stata applicata correttamente nei gradi precedenti. Un ricorso inammissibile è un’impugnazione che presenta vizi talmente gravi da impedirne l’esame. Le cause possono essere molteplici, tra cui:
* Motivi generici: L’atto di appello non specifica in modo chiaro e dettagliato quali norme di legge sarebbero state violate.
* Questioni di fatto: Si chiede alla Corte di rivalutare prove o testimonianze, compito che non le spetta.
* Vizi di forma: Mancanza di elementi essenziali previsti dal codice di procedura penale.
Quando la Corte rileva uno di questi difetti, emette un’ordinanza di inammissibilità, chiudendo definitivamente la vicenda processuale.
Le Conseguenze Economiche del Ricorso Inammissibile
La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. L’ordinanza analizzata stabilisce due sanzioni economiche a carico del ricorrente:
1. Pagamento delle spese processuali: Il soggetto è tenuto a coprire i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del suo ricorso.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: Viene imposto il pagamento di una somma, in questo caso 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende. Questa non è un risarcimento, ma una vera e propria sanzione per aver promosso un’impugnazione infondata, gravando inutilmente sul sistema giudiziario.
Le Motivazioni
La motivazione dietro una decisione di inammissibilità è di natura puramente tecnica e procedurale. Il collegio giudicante, presieduto in questo caso dal Presidente Caputo e con il Consigliere Saraco come relatore, ha riscontrato che l’atto di ricorso non superava il vaglio preliminare di ammissibilità previsto dalla legge. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è una conseguenza automatica prevista dal codice di procedura penale per scoraggiare ricorsi presentati con leggerezza o senza adeguato fondamento giuridico.
Le Conclusioni
La vicenda evidenzia un principio cruciale del nostro ordinamento: adire la Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, che richiede la massima diligenza e preparazione tecnica. Un ricorso inammissibile non solo rende definitiva la sentenza impugnata, ma espone il ricorrente a sanzioni economiche rilevanti. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di affidarsi a professionisti esperti per valutare attentamente i presupposti di un’impugnazione prima di avviarla, al fine di evitare esiti pregiudizievoli sia dal punto di vista legale che economico.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione ha respinto l’impugnazione senza esaminarla nel merito, perché non rispettava i requisiti procedurali o di contenuto previsti dalla legge.
Quali sono le conseguenze finanziarie di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata a pagare sia le spese del processo sia una sanzione pecuniaria (in questo specifico caso, 3.000 euro) a favore della Cassa delle ammende.
La Corte ha deciso sulla colpevolezza o innocenza della persona che ha fatto ricorso?
No. Dichiarando l’inammissibilità, la Corte non ha esaminato il fondo della questione. Di conseguenza, la decisione precedente della Corte d’Appello diventa definitiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 28227 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 28227 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 17/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a DRAGONI il 01/04/1965
avverso la sentenza del 09/01/2025 della CORTE APPELLO di GENOVA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che l’unico motivo di ricorso non è consentito in sede di
legittimità, atteso che con esso si profila un risultato probatorio alternativo e antagonista a quello raggiunto dai giudici di merito, sulla base di una diversa
valutazione delle risultanze processuali che hanno fondato l’affermazione di responsabilità per i reati ascritti all’odierno ricorrente;
rilevato che, invero, i giudici di merito hanno indicato i singoli elementi del
compendio probatorio utilizzati per giungere all’affermazione di responsabilità
dell’odierno ricorrente, sottolineando l’irrilevanza delle discrepanze messe in rilievo dalla difesa (in particolare, sul punto, si vedano le pagg. 3 e 4), così che la
sentenza risulta dotata di una motivazione logica, non contraddittoria e, in quanto tale, insindacabile in sede di legittimità;
pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la rilevato,
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 17 giugno 2025.