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Ricorso inammissibile: condanna a spese e multa

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Condanna in Cassazione

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione in data 17 giugno 2025 offre uno spunto essenziale per comprendere le conseguenze di un ricorso inammissibile. Quando un’impugnazione non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, le implicazioni per il ricorrente non si limitano alla conferma della decisione precedente, ma comportano anche precise sanzioni economiche. Questo caso, pur nella sua sinteticità, illustra perfettamente la severità con cui l’ordinamento tratta i ricorsi privi dei presupposti di legge.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il procedimento trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 22 ottobre 2024. Il ricorrente ha scelto di adire la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per contestare la decisione dei giudici di merito. Tuttavia, l’esito dell’impugnazione non è stato quello sperato.

La Decisione della Corte e le Conseguenze del ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso una pronuncia netta e definitiva. Con ordinanza, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile, ponendo fine al percorso giudiziario del ricorrente. La decisione non si è limitata a questa statuizione, ma ha aggiunto due importanti condanne accessorie a carico della parte soccombente.

Condanna al Pagamento delle Spese Processuali

In primo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali. Si tratta di una conseguenza quasi automatica della soccombenza, volta a ristorare lo Stato dei costi sostenuti per la gestione del procedimento giudiziario attivato inutilmente.

Condanna al Pagamento della Sanzione Pecuniaria

In secondo luogo, e come diretta conseguenza della declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato il ricorrente al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria ha una finalità non solo punitiva ma anche dissuasiva, mirando a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario, in particolare la Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene il testo dell’ordinanza non entri nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile, la decisione si fonda sul principio secondo cui un’impugnazione, per essere esaminata nel merito, deve rispettare rigorosi requisiti formali e sostanziali stabiliti dal codice di procedura penale. L’assenza di tali requisiti impedisce al giudice di procedere alla valutazione delle censure mosse alla sentenza impugnata. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è la conseguenza diretta prevista dalla legge per sanzionare l’abuso dello strumento processuale e per contribuire al finanziamento di progetti di reinserimento sociale tramite la Cassa delle ammende.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la presentazione di un ricorso in Cassazione è un’attività che richiede la massima diligenza e il rispetto scrupoloso delle norme processuali. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun effetto positivo per chi lo propone, ma si traduce in un aggravio di costi significativo, composto sia dalle spese del procedimento sia da una sanzione pecuniaria. Questa decisione serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di adire la Suprema Corte, al fine di evitare conseguenze pregiudizievoli e di non gravare la giustizia con impugnazioni defatigatorie.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Secondo l’ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria prevista in questo caso?
La sanzione pecuniaria stabilita dalla Corte di Cassazione è pari a tremila euro.

Chi è il beneficiario della sanzione pecuniaria imposta al ricorrente?
La somma di tremila euro deve essere versata in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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