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Ricorso inammissibile: condanna a spese e multa

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un individuo contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non contestavano specificamente la valutazione sulla capacità a delinquere del ricorrente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro. Questo caso sottolinea l’importanza di formulare un ricorso inammissibile in modo specifico e dettagliato.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione Viene Respinto

Un ricorso inammissibile rappresenta uno degli esiti più netti nel processo penale, segnalando che l’impugnazione non possiede i requisiti minimi per essere esaminata nel merito. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso generico, culminato non solo nella conferma della decisione precedente, ma anche in una condanna economica per il ricorrente. Analizziamo i dettagli di questa vicenda processuale.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un uomo, nato nel 1986, avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 25 ottobre 2024. Sentendosi ingiustamente condannato, l’imputato ha deciso di portare il suo caso davanti alla Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, sperando in una riforma della decisione a lui sfavorevole.

La Decisione della Corte: Il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 17 giugno 2025, ha messo fine al percorso giudiziario del ricorrente dichiarando il suo ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente: la Corte ha stabilito che l’atto di impugnazione non era idoneo a provocare una nuova valutazione del caso. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto senza essere discusso nel suo contenuto.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione risiede nella manifesta genericità dei motivi di ricorso. Secondo i giudici supremi, l’atto presentato non conteneva contestazioni specifiche e puntuali contro le argomentazioni della sentenza impugnata. In particolare, la Corte d’Appello aveva basato la sua decisione anche su elementi specifici, come i precedenti dell’imputato, che ne attestavano una certa “capacità a delinquere”. Il ricorrente, nel suo appello, si era limitato a contestare genericamente la decisione, senza però smontare punto per punto le argomentazioni dei giudici di secondo grado. Un ricorso in Cassazione, per essere valido, deve evidenziare vizi di legittimità chiari e precisi, non limitarsi a riproporre le stesse difese già respinte.

Le Conclusioni

Le conseguenze pratiche di un ricorso inammissibile sono severe. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali. Infine, come in questo caso, la Corte infligge una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, qui quantificata in tremila euro. Questa sanzione ha una duplice funzione: da un lato, punire l’abuso dello strumento processuale, dall’altro, scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori che appesantiscono inutilmente il lavoro della Suprema Corte. La vicenda insegna che l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con serietà e rigore tecnico, pena l’inammissibilità e ulteriori sanzioni economiche.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico. Non conteneva specifiche contestazioni contro le motivazioni della sentenza precedente, in particolare riguardo alla valutazione sulla capacità a delinquere del ricorrente basata sui suoi precedenti.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso è inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il caso nel merito. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammontava la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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