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Ricorso inammissibile: condanna a spese e ammenda

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea le conseguenze per chi presenta un’impugnazione priva dei requisiti di legge, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Condanna alle Spese e all’Ammenda

L’impugnazione di una sentenza è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato nel rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo impedisce l’esame nel merito della questione, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi lo propone. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione lo ribadisce, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua somma a titolo di ammenda.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Lecce. Il ricorrente, un individuo nato a Rimini nel 1976, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado. La Suprema Corte, tuttavia, dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere designato, è giunta a una conclusione netta, senza entrare nel merito delle doglianze sollevate.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria non è una semplice formalità, ma un atto che chiude definitivamente la porta a un ulteriore esame della vicenda. La conseguenza diretta di tale decisione, come stabilito nel dispositivo dell’ordinanza, è stata duplice:

1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a farsi carico di tutti i costi legati al procedimento di Cassazione.
2. Condanna al pagamento di un’ammenda: Oltre alle spese, è stata imposta una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Corte

Sebbene l’ordinanza sia sintetica, il ragionamento giuridico si fonda su principi consolidati della procedura penale, richiamando un precedente specifico della giurisprudenza di legittimità (Cass. pen., n. 4160/2018). La Corte ha implicitamente rilevato che l’impugnazione mancava dei requisiti essenziali previsti dalla legge per poter essere scrutinata. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice riproposizione delle argomentazioni già valutate nei gradi di merito, ma deve sollevare vizi specifici della sentenza impugnata, come violazioni di legge o difetti manifesti di motivazione. Quando questi elementi mancano, il ricorso è considerato un’azione dilatoria o infondata, che giustifica la sanzione pecuniaria per aver inutilmente impegnato il sistema giudiziario.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza serve da monito: la presentazione di un ricorso in Cassazione è un’attività tecnica che richiede rigore e fondatezza giuridica. Un ricorso inammissibile non è un esito neutro, ma comporta conseguenze economiche tangibili. La condanna alla Cassa delle ammende, in particolare, ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare impugnazioni pretestuose che sovraccaricano l’apparato della giustizia. Per i cittadini e i loro difensori, ciò significa che la decisione di ricorrere all’ultimo grado di giudizio deve essere ponderata attentamente, basandosi su una valutazione seria delle probabilità di successo e dei vizi concretamente denunciabili, per evitare di incorrere in costi aggiuntivi e sanzioni.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento.

Oltre alle spese processuali, ci sono altre sanzioni economiche?
Sì, in caso di inammissibilità del ricorso, il ricorrente viene condannato anche al pagamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, tale somma è stata fissata in tremila euro.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
L’ordinanza non dettaglia le ragioni specifiche, ma la declaratoria di inammissibilità, unita alla condanna alla Cassa delle ammende, indica che l’impugnazione era priva dei requisiti di legge necessari per essere esaminata, in linea con orientamenti giurisprudenziali consolidati citati nel provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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