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Ricorso inammissibile: condanna a spese e ammenda

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea le conseguenze del rigetto per vizi procedurali, che comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello in Cassazione viene Respinto

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile presentato alla Corte di Cassazione. Comprendere i motivi e gli esiti di una tale decisione è fondamentale per chiunque si avvicini al mondo della giustizia penale. Questo provvedimento, pur nella sua brevità, cristallizza un principio cardine della procedura: l’accesso ai gradi superiori di giudizio è subordinato al rispetto di precise regole, la cui violazione preclude l’esame nel merito della questione.

I Fatti del Caso

Un soggetto proponeva ricorso dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Ancona in data 11 luglio 2024. Il ricorso mirava a ottenere una revisione della decisione di secondo grado. La Corte, riunitasi in camera di consiglio, ha esaminato la sussistenza dei presupposti per poter procedere alla valutazione delle doglianze sollevate dal ricorrente.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con la quale ha posto fine al procedimento senza entrare nel merito delle questioni sollevate. Il dispositivo è netto: “Dichiara inammissibile il ricorso”. Questo significa che i giudici non hanno valutato se le ragioni del ricorrente fossero fondate o meno, ma si sono fermati a una valutazione preliminare, riscontrando la mancanza dei requisiti essenziali che ogni ricorso deve possedere per poter essere esaminato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte, sebbene sintetiche, si basano sul ritenere che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile. Sebbene l’ordinanza non espliciti i vizi specifici del ricorso in esame, fa riferimento a un precedente giurisprudenziale (Cass. Pen., Sez. 5, n. 34690 del 19/04/2005) che funge da guida interpretativa. In generale, un ricorso può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, come la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici di impugnazione, la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti (non consentite in Cassazione, che è giudice di legittimità) o la carenza di interesse ad agire. La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende risponde all’esigenza di sanzionare l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Le Conclusioni

La conclusione pratica di questa vicenda è duplice. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello di Ancona diventa definitiva e non più impugnabile. In secondo luogo, il ricorrente subisce una sanzione economica significativa. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’impugnazione in Cassazione non è una terza istanza di giudizio sui fatti, ma un rigoroso controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge. La declaratoria di inammissibilità e la conseguente condanna alle spese e all’ammenda costituiscono un potente deterrente contro ricorsi presentati senza un’adeguata valutazione dei presupposti legali, salvaguardando l’efficienza del sistema giudiziario.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il caso nel merito perché l’atto di ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la decisione impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro a titolo di sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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