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Ricorso inammissibile: condanna a spese e ammenda

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della pronuncia impugnata.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna in Cassazione

Quando si impugna una decisione giudiziaria, è fondamentale rispettare precise regole procedurali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione illustra chiaramente quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile, un esito che non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche sanzioni economiche per chi lo ha proposto. Analizziamo insieme questa ordinanza per comprendere meglio la vicenda e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nell’ottobre del 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni all’attenzione del più alto organo della giurisdizione penale.

La Corte, riunitasi in udienza, ha proceduto all’analisi preliminare del ricorso, dopo aver dato avviso alle parti coinvolte e aver ascoltato la relazione del Consigliere designato.

La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile

L’esito dell’analisi della Corte di Cassazione è stato netto. Con ordinanza, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria ha impedito alla Corte di entrare nel vivo delle questioni sollevate dal ricorrente, fermando il giudizio a una fase preliminare.

La conseguenza diretta di tale decisione non è stata solo la conferma definitiva della sentenza della Corte d’Appello, ma anche una condanna economica per il ricorrente. Quest’ultimo è stato obbligato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è molto sintetica, come spesso accade per le decisioni di inammissibilità della Settima Sezione Penale della Cassazione. La motivazione è implicita nella stessa dichiarazione di inammissibilità. Ciò significa che il ricorso presentato era affetto da vizi talmente evidenti da non superare il vaglio preliminare della Corte. Tali vizi possono riguardare, ad esempio, la tardività della presentazione, la mancanza di motivi specifici richiesti dalla legge, o la proposizione di questioni che non possono essere esaminate in sede di legittimità (come la rivalutazione dei fatti).

La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria risponde a una duplice finalità: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, evitando che le corti vengano gravate da impugnazioni palesemente infondate; dall’altro, ristorare l’erario per i costi generati da un’attività giudiziaria rivelatasi inutile. La somma destinata alla Cassa delle ammende contribuisce inoltre a finanziare programmi di recupero e miglioramento del sistema penitenziario.

Le Conclusioni

Questo provvedimento ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: l’accesso alla giustizia e il diritto di impugnazione devono essere esercitati con serietà e nel rispetto delle norme procedurali. La presentazione di un ricorso inammissibile non è priva di conseguenze. Oltre a rendere definitiva la sentenza impugnata, comporta un onere economico significativo per il ricorrente. Per gli avvocati, questa decisione sottolinea l’importanza di una valutazione attenta e scrupolosa dei presupposti di ammissibilità di un ricorso in Cassazione, al fine di tutelare al meglio gli interessi del proprio assistito ed evitare esiti sfavorevoli e costosi.

Cosa comporta la dichiarazione di un ricorso inammissibile da parte della Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria inflitta in questo specifico caso?
In questo caso, il ricorrente è stato condannato al pagamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, come la presentazione oltre i termini, la mancanza di motivi specifici o la richiesta di una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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