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Ricorso inammissibile: condanna a spese e ammenda

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende, confermando le conseguenze negative di un’impugnazione non valida.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche di un’Impugnazione Errata

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase cruciale che richiede rigore e rispetto delle norme procedurali. Un ricorso inammissibile non solo impedisce alla Corte di esaminare il caso nel merito, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua ammenda.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia nel maggio 2024. L’imputato, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di impugnare la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione, sperando in una riforma del provvedimento.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, riunita in udienza, non è entrata nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente. L’analisi si è fermata a un livello preliminare, quello dell’ammissibilità dell’atto. Con una sintetica ma perentoria ordinanza, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione ha trasformato l’esito del processo in una certezza giuridica, rendendo definitiva la sentenza della Corte d’Appello e, soprattutto, attivando le sanzioni previste dalla legge per chi adisce la Suprema Corte senza un valido motivo.

Le motivazioni

L’ordinanza in esame non esplicita i motivi specifici che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, in via generale, un ricorso può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tra cui:

* Vizi di forma: L’atto potrebbe non rispettare i requisiti formali richiesti dal codice di procedura penale.
* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso non indicava in modo chiaro e specifico le presunte violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza impugnata.
* Proposizione fuori termine: L’impugnazione potrebbe essere stata presentata oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Motivi non consentiti: Il ricorrente potrebbe aver sollevato questioni di fatto, che non possono essere riesaminate in sede di legittimità, dove la Corte valuta solo la corretta applicazione della legge.

Indipendentemente dalla causa specifica, il risultato è stato netto: il ricorso non ha superato il vaglio preliminare della Corte.

Le conclusioni

Le conseguenze pratiche di questa decisione sono duplici. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello diventa irrevocabile, chiudendo definitivamente la vicenda processuale. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria non ha natura risarcitoria, ma serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. La decisione ribadisce quindi un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità, e un ricorso inammissibile comporta costi certi e significativi.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il ricorso non possiede i requisiti richiesti dalla legge per essere esaminato nel merito. Di conseguenza, la Corte non valuta le ragioni del ricorrente, ma si limita a constatare l’irregolarità dell’impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato e al versamento di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) a favore della Cassa delle ammende.

A cosa serve la Cassa delle ammende?
È un ente che utilizza le somme versate, come quelle derivanti da ricorsi inammissibili, per finanziare progetti di reinserimento sociale dei detenuti e per migliorare le condizioni delle strutture penitenziarie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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