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Ricorso inammissibile Cassazione: spese e sanzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro. L’ordinanza non dettaglia le specifiche ragioni dell’inammissibilità, concentrandosi sulle conseguenze procedurali ed economiche per chi propone un ricorso privo dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare precise regole procedurali. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione persa per far valere le proprie ragioni, ma comporta anche conseguenze economiche significative. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ce lo ricorda, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un individuo. L’impugnazione era diretta contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze nell’ottobre del 2024. Il ricorrente, tramite il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento o la riforma di tale decisione, portando la questione all’ultimo grado di giudizio.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, riunitasi in udienza nell’aprile del 2025, ha esaminato il ricorso. L’esito, tuttavia, non è stato favorevole al proponente. Con una sintetica ordinanza, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa declaratoria ha impedito alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate. Invece di valutare se le doglianze del ricorrente fossero fondate o meno, i giudici si sono fermati a un controllo preliminare, riscontrando un vizio che ha reso l’atto non idoneo a proseguire.

Le conseguenze di tale decisione sono state immediate e chiare:
1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a sostenere i costi del giudizio di Cassazione.
2. Sanzione pecuniaria: È stata disposta una condanna al pagamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame non esplicita i motivi specifici che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Questa sinteticità è comune in provvedimenti di questo tipo, dove la Corte si limita a certificare l’esito senza una dettagliata esposizione delle ragioni. In generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, come la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (ad esempio, la violazione di legge o il vizio di motivazione), o la proposizione di questioni che implicherebbero una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa al giudice di legittimità.
La decisione, quindi, si fonda su un vizio procedurale o su una non conformità dell’atto ai requisiti imposti dal codice di procedura penale, che ha troncato sul nascere la possibilità di un esame di merito.

Le Conclusioni

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono rilevanti. Essa sottolinea che l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, soggetto a rigorosi filtri di ammissibilità. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche una sanzione economica che funge da deterrente contro impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate. La condanna a pagare tremila euro alla Cassa delle ammende non è una semplice refusione delle spese, ma una vera e propria sanzione che grava sul ricorrente per aver attivato inutilmente il complesso meccanismo del giudizio di legittimità. Questo caso serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere la via del ricorso in Cassazione.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione non rispetta i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, la decisione impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in sede penale?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come stabilito dal giudice.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria disposta in questo caso?
In questo specifico caso, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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