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Ricorso inammissibile Cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro alla Cassa delle ammende, confermando le conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile Cassazione: Analisi di una Condanna alle Spese

Presentare un’impugnazione alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti formali e sostanziali. Quando questi mancano, il risultato è una declaratoria di ricorso inammissibile Cassazione, con conseguenze economiche significative per il ricorrente. Analizziamo un’ordinanza della Suprema Corte che illustra perfettamente questo esito.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 4 ottobre 2024. L’imputato, cercando di ottenere una riforma della decisione a lui sfavorevole, ha adito la Corte di Cassazione, affidando le sue speranze all’ultimo grado di giurisdizione.

Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte, un organo che spesso si occupa di vagliare l’ammissibilità dei ricorsi prima che questi possano essere discussi nel merito. La decisione finale è stata presa durante l’udienza del 4 giugno 2025.

La Decisione sul ricorso inammissibile Cassazione

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza chiara e perentoria. Con il provvedimento in esame, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, constatando l’assenza delle condizioni necessarie perché il ricorso potesse essere esaminato.

La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata duplice:
1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.
2. La condanna al versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria non ha natura risarcitoria, ma punitiva, e serve a scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Motivazioni

Il testo dell’ordinanza è estremamente sintetico, come spesso accade per le decisioni di inammissibilità della Settima Sezione. La Corte, nel suo dispositivo (il cosiddetto P.Q.M. – Per Questi Motivi), si limita a “dichiarare inammissibile il ricorso” e a comminare le relative sanzioni economiche. Sebbene le motivazioni specifiche non siano esplicitate nel dettaglio, una tale decisione si fonda tipicamente sulla mancanza di uno dei requisiti previsti dal codice di procedura penale. Le ragioni possono includere la manifesta infondatezza dei motivi, la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti (non consentite in Cassazione), o vizi formali nella presentazione dell’atto. In questo contesto, la Corte ha ritenuto che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile, applicando di conseguenza le sanzioni previste dalla legge.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso alla Corte di Cassazione non è un diritto incondizionato, ma è subordinato a precisi limiti. Un ricorso inammissibile Cassazione non solo impedisce la revisione della sentenza impugnata, rendendola definitiva, ma comporta anche un costo economico rilevante per chi lo ha proposto. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende serve da monito: le impugnazioni devono essere ponderate e fondate su motivi solidi, altrimenti il rischio è di aggravare la propria posizione sia dal punto di vista legale che finanziario. La decisione sottolinea l’importanza di un’attenta valutazione preliminare da parte dei difensori prima di intraprendere la via del ricorso in Cassazione.

Qual è stato l’esito del ricorso presentato alla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il provvedimento stabilisce che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, portando alla condanna del ricorrente. Sebbene le ragioni specifiche non siano dettagliate nel testo, tale decisione implica che il ricorso mancava dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere esaminato nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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