LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile Cassazione: la condanna alle spese

Analisi di un’ordinanza della Corte di Cassazione che dichiara un ricorso inammissibile. Il provvedimento, basato sull’art. 610 c. 5-bis c.p.p., condanna il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione, confermando le conseguenze automatiche della declaratoria di inammissibilità. Il focus è sul processo di revisione ‘de plano’ del ricorso inammissibile in Cassazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Conseguenze Automatiche per il Ricorrente

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma cosa accade se l’atto viene giudicato non idoneo a essere esaminato nel merito? Un recente provvedimento della Corte Suprema ci offre un chiaro esempio delle conseguenze dirette di un ricorso inammissibile in Cassazione. L’ordinanza analizzata mette in luce come la declaratoria di inammissibilità, decisa con una procedura accelerata, comporti automaticamente sanzioni economiche a carico di chi ha proposto l’impugnazione.

La Vicenda Processuale

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’individuo, cercando di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, si è rivolto alla Corte di Cassazione. Tuttavia, i giudici della Suprema Corte, dopo aver esaminato gli atti, non sono entrati nel merito della questione sollevata.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La particolarità di questa decisione risiede nella procedura adottata. I giudici hanno agito de plano, ovvero senza indire una formale udienza, basandosi su quanto previsto dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma consente una trattazione semplificata per i ricorsi che manifestamente mancano dei requisiti di legge.

La conseguenza diretta e inevitabile di questa declaratoria è stata duplice:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: il ricorrente è stato obbligato a farsi carico dei costi del procedimento.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: è stata disposta una sanzione pecuniaria di quattromila euro.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono di natura prettamente procedurale e si fondano su un automatismo previsto dalla legge. Il legislatore ha stabilito che la parte che introduce un giudizio di impugnazione in modo non conforme alle regole debba sopportarne le conseguenze economiche. La declaratoria di inammissibilità del ricorso, quindi, non richiede una specifica motivazione sulla condanna alle spese e alla sanzione, poiché queste sono una conseguenza diretta e obbligatoria della decisione principale.

Il provvedimento sottolinea che lo scrutinio de plano è sufficiente per attivare questa previsione normativa. La Corte non ha dovuto argomentare ulteriormente sulla congruità della sanzione, applicando quanto la legge impone in questi casi. Si tratta di un meccanismo che mira a scoraggiare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso inammissibile in Cassazione non è privo di conseguenze. Al contrario, comporta oneri economici significativi e automatici per il ricorrente. La decisione evidenzia l’importanza per i legali di valutare con estrema attenzione i presupposti di ammissibilità di un ricorso prima di presentarlo, per evitare di esporre i propri assistiti a condanne pecuniarie. Questa pronuncia serve da monito: l’accesso al giudizio di legittimità è un diritto che deve essere esercitato nel rigoroso rispetto delle forme e dei requisiti previsti dalla legge, pena l’applicazione di sanzioni che vanno a sommarsi all’esito negativo del giudizio.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo l’ordinanza, la declaratoria di inammissibilità comporta automaticamente la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Quale procedura ha seguito la Corte per decidere sull’inammissibilità?
La Corte ha utilizzato la procedura semplificata “de plano” prevista dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che consente una decisione basata sugli atti senza la necessità di un’udienza pubblica.

A quanto ammonta la somma che il ricorrente deve versare alla Cassa delle ammende?
Il provvedimento stabilisce che il ricorrente è condannato a pagare la somma di quattromila euro a favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati