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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Salerno. La decisione sottolinea le conseguenze per il ricorrente, condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro. Questo caso evidenzia i requisiti formali e sostanziali per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Condanna alle Spese

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, è fondamentale che questo rispetti precisi requisiti di legge. In caso contrario, il rischio è una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per chi lo ha proposto. Un’ordinanza recente della Suprema Corte offre un chiaro esempio di questa dinamica, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Salerno in data 17 giugno 2024. Il ricorrente, ritenendo ingiusta la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di adire la Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della pronuncia.

Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte, che ha fissato l’udienza per la discussione il 18 febbraio 2025. All’esito dell’udienza, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere relatore, la Corte ha emesso la sua decisione.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha concluso il procedimento con una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa statuizione impedisce ai giudici di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se le censure mosse alla sentenza d’appello fossero fondate o meno. La declaratoria di inammissibilità agisce come un filtro, bloccando i ricorsi che non superano un vaglio preliminare di conformità alla legge.

Le Conseguenze Economiche della Decisione

A seguito della declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato il ricorrente a due specifiche sanzioni economiche:

1. Pagamento delle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a farsi carico di tutti i costi relativi al giudizio di legittimità.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: È stata disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha natura punitiva e serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il rispetto delle regole procedurali.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza sia sintetica, le ragioni alla base della declaratoria di inammissibilità sono chiare. La Corte ha rilevato che il ricorso doveva essere dichiarato tale, senza possibilità di un esame di merito. Implicitamente, questo significa che i motivi di ricorso non possedevano i requisiti di specificità, logicità e pertinenza richiesti dalla legge per poter essere valutati. Il provvedimento menziona come la sentenza impugnata avesse già fornito una motivazione sufficiente e non illogica, oltre ad aver esaminato adeguatamente le deduzioni difensive. Pertanto, il tentativo di rimettere in discussione tali aspetti davanti alla Cassazione è stato giudicato non ammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito, ma un giudizio di legittimità. Non si possono riproporre le stesse questioni di fatto già valutate dai giudici dei gradi precedenti. La declaratoria di ricorso inammissibile e le conseguenti sanzioni economiche rappresentano un importante deterrente contro l’abuso dello strumento processuale, garantendo che l’accesso alla Suprema Corte sia riservato a casi in cui si lamenta una reale violazione di legge.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità impedisce l’esame nel merito del ricorso. Comporta, inoltre, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammontava la sanzione pecuniaria in questo specifico caso?
Nel caso esaminato, il ricorrente è stato condannato al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
L’ordinanza indica che il ricorso doveva essere dichiarato inammissibile, suggerendo che mancasse dei requisiti essenziali previsti dalla legge, come la specificità e la pertinenza dei motivi. La Corte ha implicitamente ritenuto che la sentenza impugnata avesse già adeguatamente motivato la propria decisione e considerato gli argomenti della difesa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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