Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione e le Sue Conseguenze
Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare precise regole formali e sostanziali. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando un’impugnazione non supera il vaglio preliminare, risultando in un ricorso inammissibile. Questo esito non solo preclude l’esame nel merito della vicenda, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi ha proposto l’appello.
I Fatti alla Base del Provvedimento
Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 11 ottobre 2024. L’ordinanza emessa dalla Cassazione è di natura puramente processuale e, pertanto, non entra nei dettagli della vicenda che ha portato alla condanna in appello. L’attenzione della Corte si è concentrata esclusivamente sulla validità dell’atto di impugnazione.
La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 18 marzo 2025, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione significa che i giudici non hanno nemmeno iniziato a valutare se le doglianze del ricorrente fossero fondate o meno. Il ricorso è stato fermato ‘in limine’, ovvero all’ingresso, perché carente dei presupposti necessari per essere giudicato.
La conseguenza diretta di tale pronuncia è duplice:
1. La sentenza impugnata diventa definitiva: La decisione della Corte d’Appello di Torino non è più soggetta a ulteriori impugnazioni e acquista carattere di definitività.
2. Condanna alle spese: Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Decisione
L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, un ricorso per Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause, previste dal codice di procedura penale. Tra le più comuni vi sono:
* Vizi di forma: Mancanza di elementi essenziali nell’atto di ricorso, come l’indicazione specifica dei motivi o la sottoscrizione da parte di un difensore abilitato.
* Manifesta infondatezza: Quando i motivi presentati sono palesemente privi di qualsiasi pregio giuridico, al punto da non richiedere un’analisi approfondita.
* Proposizione fuori termine: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Motivi non consentiti: Il ricorrente solleva questioni di fatto, che non possono essere riesaminate in sede di legittimità, dove la Corte valuta solo la corretta applicazione della legge.
In questo caso, la Corte ha ritenuto che il ricorso rientrasse in una di queste categorie, impedendo così la prosecuzione del giudizio.
Le Conclusioni
La pronuncia di ricorso inammissibile rappresenta un esito severo che sottolinea l’importanza di un approccio tecnico e rigoroso nella redazione degli atti di impugnazione. Non basta avere ragione nel merito, è indispensabile saper articolare le proprie difese nel rispetto delle forme e dei limiti imposti dal sistema processuale. La condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria, oltre alle spese, funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi esplorativi o dilatori. Questa ordinanza, pur nella sua brevità, ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, è un diritto che deve essere esercitato con competenza e serietà.
Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere all’esame del merito delle questioni sollevate dal ricorrente.
Quali sono le conseguenze economiche per chi ha presentato il ricorso?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità per la sentenza precedente?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso rende definitiva la sentenza impugnata, in questo caso quella emessa dalla Corte d’Appello di Torino.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19962 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19962 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 18/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
DELLCOGNOMENOME (CUI 04IKF)P) nato il 01/01/1994
avverso la sentenza del 11/10/2024 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME
considerato che l’unico motivo di ricorso, che contesta il vizio motivazional
in relazione all’art. 99 cod. pen., è inammissibile poiché inerente al tratt punitivo, benché sorretto da sufficiente e non illogica motivazione e da adegu
esame delle deduzioni difensive (si veda, in particolare, pag. 3 della sen impugnata sulla corretta integrazione della recidiva reiterata, specifi
curriculum criminale infraquinquiennale, in considerazione del nutrito
del ricorrente, sintomatico di una più che accentuata pericolosità sociale);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile co
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma d euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento del spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa de ammende.
Così deciso in Roma, il 18/03/2025
Il Co sigliere Estensore