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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando le conseguenze di un’impugnazione priva di fondamento.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche della decisione

Quando si presenta un’impugnazione dinanzi alla Corte di Cassazione, è fondamentale che questa sia fondata su solidi motivi di diritto. Un’ordinanza recente della Settima Sezione Penale ci offre uno spunto di riflessione sulle severe conseguenze di un ricorso inammissibile, che non si limitano alla sola conferma della sentenza precedente, ma comportano anche significative sanzioni economiche per chi lo ha proposto. Analizziamo insieme questo caso pratico.

I Fatti del Caso

Un cittadino ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa da una Corte d’Appello in data 4 luglio 2024. L’obiettivo del ricorrente era quello di ottenere l’annullamento o la riforma della decisione dei giudici di secondo grado. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte per la valutazione preliminare sulla sua ammissibilità.

La decisione sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti e ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione ha impedito ai giudici di entrare nel merito della questione, ovvero di analizzare le argomentazioni di difesa del ricorrente. La declaratoria di inammissibilità ha avuto due conseguenze dirette e onerose per l’imputato:

1. La condanna al pagamento di tutte le spese processuali sostenute per il giudizio di Cassazione.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa seconda sanzione ha natura punitiva e serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Motivazioni della Corte

Il provvedimento in esame, pur essendo sintetico, chiarisce implicitamente le ragioni della decisione. La Corte ha ritenuto che le questioni sollevate dal ricorrente fossero già state adeguatamente e analiticamente valutate dai giudici dei precedenti gradi di giudizio. In sostanza, il ricorso non introduceva nuovi e validi motivi di legittimità (cioè violazioni di legge o vizi procedurali), ma si limitava a riproporre le stesse argomentazioni di merito già respinte. Quando un ricorso non contesta la corretta applicazione della legge da parte del giudice precedente, ma cerca di ottenere una nuova valutazione dei fatti, esso esula dalle competenze della Corte di Cassazione e viene, per questo, dichiarato inammissibile.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione evidenzia un principio cardine della procedura penale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare le prove. È, invece, un controllo di legittimità sulla corretta applicazione delle norme. Presentare un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. Oltre alla delusione per la mancata revisione del caso, il ricorrente si trova ad affrontare un esborso economico non trascurabile, composto dalle spese del procedimento e da una sanzione pecuniaria. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente, in grado di valutare attentamente i presupposti per un’impugnazione prima di adire la Suprema Corte.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo il ricorso in questo caso è stato ritenuto inammissibile?
Il ricorso è stato considerato inammissibile perché le questioni sollevate erano già state analiticamente valutate e decise dai giudici di merito nei precedenti gradi di giudizio. L’impugnazione non presentava validi motivi di diritto da sottoporre alla Corte di Cassazione.

Qual è l’importo della sanzione pecuniaria inflitta al ricorrente?
Oltre al pagamento delle spese processuali, il ricorrente è stato condannato a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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