Ricorso Inammissibile: Conseguenze e Sanzioni secondo la Cassazione
Quando si presenta un’impugnazione in Cassazione, è fondamentale rispettare i rigorosi requisiti previsti dalla legge. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare le conseguenze di un ricorso inammissibile, una decisione che impedisce al giudice di esaminare il merito della questione e comporta serie conseguenze economiche per chi lo ha proposto.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 19 febbraio 2024. Un cittadino, ritenendosi leso da tale decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, portando il caso all’attenzione della Suprema Corte. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione il 5 maggio 2025.
La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile
All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in modo definitivo e netto. Senza entrare nel vivo delle argomentazioni difensive, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questo significa che l’impugnazione è stata ritenuta priva dei presupposti di legge necessari per poter essere esaminata. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello di Bari è diventata definitiva.
Le Motivazioni
Il documento analizzato contiene solo la parte dispositiva della decisione (il cosiddetto P.Q.M. – “Per Questi Motivi”), e non la motivazione estesa. Tuttavia, una declaratoria di inammissibilità implica che il ricorso presentava vizi che ne hanno precluso l’esame. In generale, le cause di inammissibilità di un ricorso in Cassazione possono essere molteplici: la presentazione oltre i termini di legge, la mancanza di motivi specifici previsti dal codice di procedura penale, o la proposizione di censure che in realtà richiedono una nuova valutazione dei fatti, attività non consentita in sede di legittimità. La Corte, in questi casi, non valuta se il ricorrente abbia ragione o torto, ma si ferma a un controllo preliminare sulla corretta impostazione dell’atto di impugnazione.
Le Conclusioni
Le conseguenze pratiche per il ricorrente sono state significative. Oltre alla conferma della decisione impugnata, la Corte ha condannato l’individuo al pagamento delle spese processuali. A ciò si è aggiunta un’ulteriore condanna al versamento della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista proprio per scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati. La decisione ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente dinanzi alla Suprema Corte, deve essere esercitato con responsabilità e nel pieno rispetto delle regole procedurali, pena l’applicazione di sanzioni che aggravano la posizione della parte soccombente.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non ha potuto esaminare il merito della questione perché l’atto di impugnazione mancava dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. La sentenza impugnata diventa quindi definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro a titolo di sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.
Perché il ricorrente è stato condannato a pagare 3.000 euro alla Cassa delle ammende?
Questa sanzione è una misura prevista dalla legge per disincentivare la presentazione di ricorsi superficiali, dilatori o palesemente infondati, che impegnano inutilmente le risorse della giustizia. L’importo viene stabilito dal giudice in base alla natura del caso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19782 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 19782 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 05/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a BARI il 23/08/1990
avverso la sentenza del 19/02/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
n. 3704/25 Lavermicocca
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui all’ art. 337 cod. pen.
Esaminati i motivi di ricorso;
Ritenuto che le doglianze di cui all’unico motivo di ricorso, attinenti alla sussist
dell’elemento psicologico nonché alla configurabilità del reato per inidoneità della condo consistita in mera resistenza c.d. passiva, oltre che generico, è privo di specificità giacché
si misura affatto con gli apprezzamenti di merito adeguatamente scrutinati dalla Cort d’appello con puntuale e logico apparato argomentativo (v. in particolare pp. 3-4);
pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del
Rilevato, ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso, il 05/05/2025