Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione
Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare rigorose regole procedurali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile. Con un’ordinanza emessa a gennaio 2025, la Suprema Corte ha non solo respinto l’appello di un cittadino, ma lo ha anche condannato a significative sanzioni economiche. Analizziamo questa decisione per capire meglio la sua portata.
Il Percorso Giudiziario del Caso
La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna nel febbraio 2024. Un imputato, ritenendo ingiusta tale decisione, ha deciso di presentare ricorso presso la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Il suo obiettivo era ottenere l’annullamento della pronuncia della Corte territoriale. Tuttavia, il percorso del suo ricorso si è interrotto bruscamente prima ancora che i giudici potessero entrare nel merito della questione.
La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e, senza discutere i fatti o le argomentazioni di fondo, lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione significa che l’atto di impugnazione presentava vizi procedurali talmente gravi da impedirne l’analisi nel merito. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello di Bologna è diventata definitiva.
Ma le conseguenze per il ricorrente non si sono fermate qui. La Corte lo ha condannato a due pagamenti distinti:
1. Le spese processuali: i costi relativi al procedimento in Cassazione.
2. Una somma di tremila euro: da versare alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso che non rispettava i requisiti di legge.
Analisi e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza, seppur molto sintetica, è estremamente istruttiva sulle dinamiche del processo penale e sull’importanza di redigere un ricorso a regola d’arte.
Le Motivazioni
Il provvedimento non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse cause. Le più comuni includono la presentazione fuori dai termini previsti, la mancanza di motivi specifici e pertinenti, oppure il tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività che è preclusa alla Corte di Cassazione, la quale è giudice di legittimità e non di merito. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende suggerisce che i giudici abbiano ravvisato una colpa nel ricorrente, che ha intrapreso un’azione legale senza le dovute basi procedurali, gravando inutilmente sul sistema giudiziario.
Le Conclusioni
La decisione sottolinea un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia è un diritto, ma il suo esercizio deve avvenire nel rispetto delle regole. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun risultato utile per chi lo propone, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti. La condanna alla Cassa delle ammende funge da deterrente contro impugnazioni presentate in modo superficiale o dilatorio. Per chiunque intenda contestare una sentenza, è quindi cruciale affidarsi a una difesa tecnica competente, capace di formulare un atto di ricorso che superi il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.
Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il giudice non esamina il contenuto della richiesta perché l’atto di ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. La decisione impugnata diventa così definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Come stabilito in questa ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e può essere ulteriormente sanzionato con il versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.
Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Questa sanzione pecuniaria è prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o non conformi alle regole procedurali, i quali causano un inutile dispendio di risorse per il sistema giudiziario.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 18281 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 18281 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 10/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a FORLF il 10/10/1974
avverso la sentenza del 13/02/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
n. 28981/2024
R.G.
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 368 cod.
Esaminati i motivi di ricorso, relativi al giudizio di responsabilità, alla valutazione dell alla mancata ammissione delle perizie richieste, alla mancata rinnovazione dell’istrutto
dibattimentale, alla dosimetria della pena, al mancato riconoscimento delle circostan attenuanti generiche;
Letta la memoria;
Ritenuti i motivi inammissibili perché, da una parte, meramente riproduttivi di censure adeguatamente valutate dai Giudici di merito e sostanzialmente volte a sollecitare una divers
valutazione delle prova e, dall’altra, obiettivamente generici rispetto alla motivazione complessivo ragionamento dei Giudici di merito – con la quale non si confrontano;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processua e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 10 gennaio 2025. GLYPH