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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 15/04/2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. La decisione si fonda sulla valutazione della condotta dell’imputato, ritenuta di offensività non lieve, escludendo così i presupposti per un esame nel merito. A seguito della dichiarazione di ricorso inammissibile, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Condanna e le Spese

Quando si impugna una sentenza, sperando di ottenere una riforma della decisione, è fondamentale che l’atto di appello o di ricorso rispetti precise regole formali e sostanziali. In caso contrario, si rischia una declaratoria di ricorso inammissibile, che non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche significative. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica processuale.

Il Caso in Esame: Un Appello Respinto in Partenza

Un cittadino, a seguito di una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino, ha presentato ricorso per Cassazione. L’obiettivo era, presumibilmente, ottenere l’annullamento o la modifica della sentenza di secondo grado. Tuttavia, il percorso del ricorso si è interrotto prima ancora di entrare nel vivo della discussione. La Suprema Corte, infatti, ha esaminato l’atto e lo ha ritenuto privo dei presupposti necessari per procedere a una valutazione di merito.

L’Ordinanza della Corte e il concetto di ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 15 aprile 2025, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questo significa che i giudici non hanno analizzato se le doglianze del ricorrente fossero fondate o meno, ma si sono fermati a un livello preliminare, constatando un vizio che impediva la prosecuzione del giudizio. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza sia sintetica, fornisce un indizio cruciale sulle ragioni della decisione. Il testo fa riferimento alla “considerazione delle modalità violente della condotta che hanno indotto ad escluderne la lieve offensività”. Questo passaggio suggerisce che uno dei motivi del ricorso potesse essere legato all’istituto della “particolare tenuità del fatto”, un principio che permette di non punire reati considerati di scarsa gravità. La Corte, tuttavia, ha ritenuto che la violenza intrinseca nel comportamento dell’imputato fosse di per sé sufficiente a escludere tale lieve offensività, rendendo di fatto il motivo di ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, l’intero ricorso inammissibile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: non è sufficiente avere delle ragioni da esporre, ma è necessario che queste siano presentate in modo giuridicamente corretto e che abbiano una loro plausibilità. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma anche un aggravio economico. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a scoraggiare impugnazioni presentate senza una solida base giuridica. Per i cittadini e i loro difensori, questa decisione è un monito a valutare con estrema attenzione i presupposti di ammissibilità di un ricorso prima di adire la Suprema Corte, per evitare di incorrere in esiti controproducenti.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi esaminarlo nel merito.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
L’ordinanza indica che le modalità violente della condotta del ricorrente hanno portato a escludere la lieve offensività del fatto, rendendo le argomentazioni del ricorso prive di fondamento e quindi inammissibili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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