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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. La decisione sottolinea come un ricorso privo dei requisiti di legge non venga esaminato nel merito e comporti per il proponente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di una Recente Ordinanza

Presentare un ricorso davanti alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti procedurali. Un ricorso inammissibile non solo preclude l’esame nel merito della questione, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Una recente ordinanza della settima sezione penale della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 5 dicembre 2024. L’imputato, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di adire la Suprema Corte per ottenere l’annullamento della pronuncia a suo carico.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, riunitasi in udienza il 20 maggio 2025, ha esaminato il ricorso. L’esito, tuttavia, non è stato favorevole al ricorrente. Con una sintetica ma perentoria ordinanza, i giudici hanno dichiarato l’impugnazione inammissibile. Questo significa che la Corte non è entrata nel vivo delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare che ha evidenziato vizi insanabili nell’atto di ricorso.

Le Conseguenze del Ricorso Inammissibile

La declaratoria di inammissibilità non è priva di effetti. Al contrario, la legge prevede conseguenze precise per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o irrituali. In linea con la prassi consolidata, la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti:
1. Il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato a finanziare progetti di riabilitazione per i condannati.

Questa sanzione pecuniaria ha una funzione sia punitiva che deterrente, mirando a prevenire un uso strumentale o dilatorio del sistema giudiziario.

Le Motivazioni

L’ordinanza, nella sua forma succinta, non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Tuttavia, nella prassi della Corte di Cassazione, tale esito è tipicamente riconducibile a motivi di rito. Ad esempio, il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini di legge, potrebbe aver sollevato questioni di fatto (non consentite in sede di legittimità, dove si giudica solo sulla corretta applicazione della legge) oppure i motivi di impugnazione potrebbero essere stati formulati in modo generico, senza criticare specificamente le argomentazioni della sentenza impugnata. La settima sezione, in particolare, è spesso deputata a un primo filtro dei ricorsi, decidendo con procedure semplificate proprio su quelli che manifestano vizi evidenti.

Le Conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è riservato a ricorsi che rispettino scrupolosamente i requisiti formali e sostanziali previsti dal codice. Un’impugnazione che si riveli inammissibile non solo conferma la decisione dei giudici precedenti, rendendola definitiva, ma espone il ricorrente a sanzioni economiche non trascurabili. Questo serve a tutelare l’efficienza del sistema giudiziario, evitando di sovraccaricare la Suprema Corte con questioni che non meritano un esame di merito.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso presentato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere all’esame del merito della questione.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Perché un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Sebbene l’ordinanza non lo specifichi, un ricorso è generalmente dichiarato inammissibile per vizi procedurali, come la presentazione fuori termine, la mancanza dei requisiti di legge o la proposizione di motivi non consentiti in sede di legittimità (es. riesame dei fatti).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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