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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. Questa decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della pronuncia di secondo grado.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Conseguenze e Costi della Decisione della Cassazione

Quando un procedimento giudiziario giunge al suo ultimo grado, la Corte di Cassazione, le aspettative sono alte. Tuttavia, non tutti i ricorsi superano il vaglio preliminare. Un’ordinanza recente ci offre uno spunto perfetto per analizzare cosa significa quando la Corte dichiara un ricorso inammissibile e quali sono le conseguenze concrete per chi lo ha presentato. Questo concetto è fondamentale per comprendere i meccanismi della giustizia penale.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano il 9 dicembre 2024. Insoddisfatto della decisione, un imputato ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, l’organo supremo della giurisdizione italiana, per tentare di ottenere una revisione del giudizio. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per il 14 aprile 2025.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza dal contenuto tanto breve quanto perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, ovvero alla verifica dei presupposti per poter accedere al giudizio di legittimità. La dichiarazione di inammissibilità ha reso definitiva la sentenza della Corte d’Appello e ha comportato due importanti conseguenze economiche per il ricorrente:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a farsi carico di tutti i costi legati al procedimento davanti alla Cassazione.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: È stata inoltre disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di inammissibilità del ricorso.

Le motivazioni

L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a giudicare il ricorso inammissibile. Questo è tipico dei provvedimenti della Settima Sezione Penale, che funge spesso da “sezione filtro” con il compito di valutare la ammissibilità preliminare dei ricorsi. Le motivazioni dell’inammissibilità, in generale, possono essere di varia natura: vizi di forma nella presentazione dell’atto, proposizione di motivi non consentiti dalla legge (ad esempio, tentare di ottenere una nuova valutazione dei fatti, che è preclusa in Cassazione), o la manifesta infondatezza delle censure legali sollevate. In questo caso, la Corte ha ritenuto che il ricorso non superasse questa soglia critica, impedendo di fatto un’analisi approfondita delle doglianze.

Le conclusioni

La decisione sottolinea un principio cruciale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione non è automatico ma è subordinato al rispetto di rigorosi requisiti tecnici e giuridici. Un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma espone il ricorrente a conseguenze economiche significative, tra cui le spese processuali e una sanzione pecuniaria. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica esperta, capace di valutare con attenzione i presupposti e le effettive possibilità di successo di un ricorso in Cassazione, evitando così di incorrere in una declaratoria di inammissibilità e nei relativi oneri finanziari.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso presentato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi esaminarlo nel merito.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La sentenza della Corte d’Appello è stata modificata?
No, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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