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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile proposto da un imputato contro la sentenza della Corte d’Appello di Bari. Questa decisione, presa nella camera di consiglio del 7 luglio 2025, ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la precedente pronuncia.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e le Conseguenze della Condanna

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il corretto svolgimento delle procedure. Un esempio lampante è quando un’impugnazione viene definita con un ricorso inammissibile, una decisione che preclude ogni discussione sul fondo della questione. Analizziamo un’ordinanza della Corte di Cassazione che illustra perfettamente le conseguenze di questa pronuncia.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un individuo. L’impugnazione era diretta contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 26 giugno 2024. Il ricorrente, evidentemente non soddisfatto della decisione di secondo grado, ha cercato di ottenere un annullamento o una riforma della stessa rivolgendosi al massimo organo della giurisdizione italiana.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

Riunitasi in camera di consiglio, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso. L’esito, cristallizzato nell’ordinanza emessa in data 7 luglio 2025, è stato netto e perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

Questa decisione significa che i giudici di legittimità non sono entrati nel merito delle doglianze sollevate dal ricorrente. Non hanno valutato se i motivi di appello fossero fondati o meno, ma si sono fermati a un vaglio preliminare, riscontrando la mancanza dei presupposti richiesti dalla legge per poter procedere all’esame della questione.

Le Conseguenze Economiche della Pronuncia

Una dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze, anzi. L’ordinanza condanna espressamente il ricorrente a due tipi di pagamenti:

1. Le spese processuali: i costi relativi al procedimento dinanzi alla Corte di Cassazione.
2. Una somma di euro tremila: da versare in favore della Cassa delle ammende, un ente destinato al finanziamento di progetti di riabilitazione per i detenuti.

Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o presentati senza rispettare le norme procedurali, che appesantiscono inutilmente il lavoro della giustizia.

Le Motivazioni

Sebbene il testo dell’ordinanza sia estremamente sintetico e non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità, la natura stessa del provvedimento ci permette di comprendere le motivazioni implicite. In questi casi, la Corte rileva un vizio originario nell’atto di impugnazione. Le cause possono essere molteplici: la presentazione del ricorso fuori dai termini di legge, la mancanza di motivi specifici consentiti per il ricorso in Cassazione (i quali sono limitati a violazioni di legge e vizi di motivazione), o altri difetti formali.

La motivazione della condanna alle spese e all’ammenda, invece, risiede proprio nella colpa del ricorrente nell’aver adito la Corte con un atto non idoneo, causando un dispendio di risorse giudiziarie.

Le Conclusioni

La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia è un diritto, ma deve essere esercitato secondo regole precise. Un ricorso inammissibile non è una semplice sconfitta nel merito, ma una barriera che impedisce al giudice di pronunciarsi. Le conseguenze sono duplici: da un lato, la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile; dall’altro, il ricorrente subisce sanzioni economiche non trascurabili. Questo caso serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente che valuti attentamente i presupposti e le probabilità di successo prima di intraprendere un’impugnazione, soprattutto dinanzi alla Suprema Corte.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato, senza quindi esaminare il merito della questione.

Quali sono le conseguenze per la persona che ha presentato il ricorso?
È stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa comporta, in pratica, una dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta che la sentenza impugnata (in questo caso, quella della Corte d’Appello di Bari) diventa definitiva e non può più essere messa in discussione. Inoltre, scattano sanzioni economiche a carico del ricorrente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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