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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. L’ordinanza non entra nel merito della vicenda, ma si limita a statuire sulla non procedibilità del ricorso.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: le conseguenze della decisione della Cassazione

Quando un procedimento legale arriva al suo ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, l’esito non è sempre una decisione sul merito della questione. A volte, l’atto stesso con cui si avvia questa fase, il ricorso, può essere giudicato non idoneo. Questo è il caso del ricorso inammissibile, una decisione che pone fine al percorso giudiziario e comporta precise conseguenze per chi lo ha presentato. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio pratico.

Il caso in breve

La vicenda processuale in esame ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova nell’ottobre del 2024. Il ricorrente, tramite i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando il caso davanti ai giudici di legittimità. Tuttavia, l’esito è stato netto e non ha riguardato il fondo della questione.

La decisione della Corte sul ricorso inammissibile

Con una sintetica ordinanza, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione significa che la Corte non ha nemmeno iniziato a valutare se le censure mosse alla sentenza d’appello fossero fondate o meno. La declaratoria di inammissibilità agisce come un filtro, bloccando sul nascere i ricorsi che non rispettano i rigorosi requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge per adire la Suprema Corte. Il giudizio di Cassazione, infatti, non è un terzo grado di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità).

Le conseguenze della declaratoria di inammissibilità

La decisione di inammissibilità non è priva di effetti, anzi, comporta conseguenze economiche dirette per il ricorrente. Come stabilito nell’ordinanza, la parte che ha proposto il ricorso è stata condannata a due pagamenti:

1. Le spese processuali: si tratta dei costi relativi al procedimento svoltosi dinanzi alla Corte di Cassazione.
2. Una somma in favore della Cassa delle ammende: in questo caso, l’importo è stato fissato in tremila euro. Questa sanzione pecuniaria è specificamente prevista nei casi di inammissibilità del ricorso in materia penale, con lo scopo di sanzionare l’aver messo in moto la macchina della giustizia suprema con un atto non idoneo.

Le motivazioni

L’ordinanza in commento è molto concisa e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Questa prassi è comune quando i motivi dell’inammissibilità sono palesi e riconducibili a vizi procedurali evidenti (ad esempio, presentazione fuori termine, motivi non consentiti dalla legge, carenza di specificità). La Corte, in questi casi, si limita a prendere atto del difetto e a emettere una decisione di rito, focalizzata sulle conseguenze procedurali ed economiche.

Le conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a regole stringenti. Un ricorso inammissibile non solo impedisce una revisione della sentenza impugnata, ma espone il ricorrente a sanzioni economiche significative. È quindi cruciale che l’atto di ricorso sia redatto con la massima perizia tecnica, concentrandosi esclusivamente su vizi di legittimità, per evitare una declaratoria che pone fine al giudizio e aggrava la posizione del condannato.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
Significa che la Corte Suprema ha respinto l’impugnazione senza esaminarla nel merito, a causa di difetti procedurali o perché i motivi presentati non rientrano tra quelli che possono essere discussi in sede di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in ambito penale?
La persona che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo specifico caso ammonta a tremila euro.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Si tratta di una sanzione prevista dalla legge per aver promosso un ricorso giudicato non idoneo, impegnando inutilmente le risorse della Corte di Cassazione. I fondi raccolti dalla Cassa delle ammende sono destinati a finanziare progetti per il sistema penitenziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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