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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catania. Questa decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma aggiuntiva a favore della Cassa delle ammende, confermando l’importanza dei requisiti formali e sostanziali per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: quando la Cassazione chiude le porte

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma l’accesso a questa fase è tutt’altro che scontato. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare il concetto di ricorso inammissibile e le sue pesanti conseguenze economiche per chi lo propone senza rispettare i requisiti di legge. Il caso riguarda un appello contro una sentenza della Corte d’Appello di Catania, che si è concluso con una secca dichiarazione di inammissibilità.

I fatti del caso

Un soggetto, condannato dalla Corte d’Appello di Catania con una sentenza emessa nel giugno 2024, ha deciso di impugnare tale decisione presentando ricorso alla Corte di Cassazione. Questo strumento rappresenta l’ultima possibilità per contestare una pronuncia giudiziaria, ma è un rimedio ‘straordinario’, limitato a specifici vizi della sentenza impugnata, come la violazione di legge o i difetti di motivazione.

La decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato il caso in udienza, ha emesso un’ordinanza lapidaria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se le doglianze del ricorrente fossero fondate o meno. La declaratoria di inammissibilità agisce come un filtro, bloccando sul nascere i ricorsi che non soddisfano i presupposti formali e sostanziali richiesti dal codice di procedura.

Le motivazioni e le conseguenze di un ricorso inammissibile

L’ordinanza in esame non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato a questa decisione, come spesso accade in questi provvedimenti sommari. Tuttavia, un ricorso inammissibile è generalmente tale per motivi tecnici: può essere stato presentato fuori termine, da un soggetto non legittimato, per motivi non consentiti dalla legge, o può mancare di specificità nell’indicare le presunte violazioni.

Le conseguenze di questa declaratoria sono state immediate e significative per il ricorrente:

1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a pagare tutti i costi legati al giudizio di Cassazione da lui stesso avviato.
2. Sanzione pecuniaria: Oltre alle spese, è stato condannato al versamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Si tratta di una sanzione prevista proprio per scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le conclusioni: cosa insegna questa ordinanza

La decisione della Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’impugnazione non è un diritto incondizionato. Per accedere al giudizio di Cassazione, è indispensabile che il ricorso sia redatto con la massima perizia tecnica e si fondi su motivi validi e pertinenti. Un ricorso inammissibile non solo rende definitiva la condanna subita nel grado precedente, ma comporta anche un ulteriore e significativo esborso economico per il ricorrente. Questo caso serve da monito sull’importanza di affidarsi a professionisti esperti per valutare attentamente l’opportunità e la correttezza formale di un’impugnazione, al fine di evitare esiti controproducenti.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso analizzato?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi esaminare il merito delle questioni sollevate.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità per la sentenza impugnata?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso rende definitiva e irrevocabile la sentenza emessa dalla Corte d’Appello, che quindi deve essere eseguita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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