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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. L’ordinanza non dettaglia le specifiche ragioni dell’inammissibilità, evidenziando una palese carenza dei presupposti di legge per l’impugnazione.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione e le Sue Conseguenze

L’accesso alla giustizia, specialmente ai gradi più alti come la Corte di Cassazione, è un diritto fondamentale, ma è regolato da precise norme procedurali. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta del mancato rispetto di tali norme. L’ordinanza che analizziamo oggi offre un chiaro esempio di come un’impugnazione, se non correttamente formulata, venga respinta senza neppure un esame nel merito, comportando significative conseguenze economiche per il proponente.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova. Il ricorrente, un uomo nato nel 1988, ha cercato di ottenere la revisione della decisione di secondo grado, portando il caso all’attenzione della Suprema Corte. I dettagli specifici del reato o della questione di merito non emergono dall’ordinanza, poiché l’attenzione del giudice di legittimità si è fermata a un livello preliminare: la valutazione dei requisiti di ammissibilità dell’atto di impugnazione.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con una sintetica ordinanza, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo della questione, cioè non stabilisce se il ricorrente avesse ragione o torto sui fatti contestati, ma si limita a constatare che l’atto presentato non possedeva le caratteristiche tecniche e giuridiche necessarie per essere esaminato.

Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza è estremamente concisa e non articola in dettaglio le ragioni specifiche che hanno portato a considerare il ricorso inammissibile. Il testo si limita a rilevare che ‘il ricorso deve essere dichiarato inammissibile’. Questa formula, tipica delle decisioni della Settima Sezione (la cosiddetta ‘sezione filtro’), indica che i vizi dell’impugnazione erano talmente evidenti da non richiedere una motivazione complessa.

Generalmente, un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per varie ragioni, come la presentazione di motivi non consentiti dalla legge (ad esempio, una rivalutazione dei fatti già giudicati), la mancanza di specificità delle censure, il mancato rispetto dei termini o altre gravi carenze formali. In questo caso, la Corte ha ritenuto superfluo esplicitarle, data la loro palese sussistenza.

Le Conclusioni: Conseguenze e Principio di Diritto

La decisione sottolinea un principio fondamentale del nostro ordinamento: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul merito, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge. Pertanto, l’accesso a tale giudizio è subordinato a un rigido vaglio di ammissibilità.

Le implicazioni pratiche per il ricorrente sono severe. Non solo la sua impugnazione è stata respinta, ma è stato anche gravato di un onere economico non indifferente. La condanna al pagamento della somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. Questo caso serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente che valuti attentamente i presupposti per un’impugnazione prima di adire la Suprema Corte.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Genova.

Quali sono le conseguenze per la persona che ha proposto il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

L’ordinanza specifica perché il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
No, l’ordinanza non entra nel dettaglio delle motivazioni, limitandosi a dichiarare l’inammissibilità. Questo suggerisce che i vizi del ricorso erano talmente evidenti da non richiedere una spiegazione approfondita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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