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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese processuali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro. Questo caso evidenzia le conseguenze negative di un’impugnazione che non rispetta i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la decisione della Cassazione e le sue conseguenze

Quando si presenta un’impugnazione alla Suprema Corte di Cassazione, è fondamentale che questa rispetti rigorosi requisiti di legge. In caso contrario, il rischio è che venga dichiarato un ricorso inammissibile, con conseguenze significative per chi lo ha proposto. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica processuale, sottolineando come un esito negativo non si limiti a confermare la decisione precedente, ma comporti anche sanzioni economiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 13 gennaio 2025. Il ricorrente, ritenendo ingiusta la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di adire la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giurisdizione del nostro ordinamento, per far valere le proprie ragioni. La Suprema Corte, riunitasi in udienza, ha esaminato l’atto di impugnazione proposto.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso inammissibile

Con una sintetica ma perentoria ordinanza, la Corte di Cassazione ha messo fine al percorso giudiziario. Il Collegio ha deliberato di non entrare nel merito delle questioni sollevate, dichiarando il ricorso inammissibile.

Questa decisione ha comportato due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: i costi relativi al procedimento in Cassazione sono stati interamente addebitati alla parte che ha presentato l’impugnazione.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle Ammende: oltre alle spese, il ricorrente è stato condannato a versare la somma di tremila euro a favore della Cassa delle Ammende, un fondo destinato a finanziare progetti di reinserimento per i detenuti.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è molto concisa e non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, in casi come questo, la decisione si fonda generalmente su vizi che impediscono alla Corte di esaminare la fondatezza dei motivi di ricorso. Le cause più comuni di inammissibilità di un ricorso in Cassazione includono la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), la tardività della presentazione, la proposizione di censure che mirano a una rivalutazione dei fatti (non consentita in sede di legittimità) o la genericità delle argomentazioni. La scelta di una forma decisoria così rapida, come l’ordinanza, suggerisce che i vizi del ricorso fossero evidenti e di facile riscontro, rendendo superflua una trattazione più approfondita.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione ribadisce un principio cardine del sistema processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, non è incondizionato ma soggetto a regole precise. Un ricorso mal formulato o manifestamente infondato non solo non ottiene il risultato sperato, ma si trasforma in un costo economico tangibile per il ricorrente. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle Ammende ha anche una funzione deterrente, volta a scoraggiare impugnazioni presentate a scopo puramente dilatorio o senza una seria base giuridica. Per i cittadini e i loro difensori, questo caso serve da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti e la solidità delle proprie argomentazioni prima di intraprendere un complesso e oneroso percorso giudiziario davanti alla Suprema Corte.

Qual è stato l’esito del ricorso presentato alla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, il che significa che la Corte non ha esaminato il merito delle questioni sollevate.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato a pagare sia le spese del procedimento sia un’ulteriore somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.

Perché un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, ad esempio se viene presentato fuori termine, se i motivi non sono tra quelli consentiti o se si limita a chiedere una nuova valutazione dei fatti già giudicati nei gradi precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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