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Ricorso inammissibile: Cassazione e spese legali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. A seguito della decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando l’importanza dei requisiti formali per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Cosa Succede Quando la Cassazione Chiude la Porta

Quando un procedimento giudiziario giunge al suo ultimo grado, la Corte di Cassazione, le aspettative sono alte. Tuttavia, non sempre si arriva a una discussione nel merito. Un recente provvedimento ci offre l’occasione per analizzare il concetto di ricorso inammissibile e le sue pesanti conseguenze economiche per chi lo presenta senza rispettare i crismi di legge. La decisione evidenzia come il rispetto delle regole procedurali sia un presupposto fondamentale per ottenere giustizia.

Il Fatto Processuale in Breve

Il caso in esame origina da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel maggio 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le sue ragioni davanti ai giudici di legittimità. Il percorso, però, si è interrotto prima ancora di iniziare la discussione sul contenuto della sentenza impugnata.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con una sintetica ma inequivocabile ordinanza, ha posto fine al giudizio dichiarando il ricorso inammissibile. Questa formula tecnica significa che i giudici non hanno nemmeno valutato se le argomentazioni del ricorrente fossero fondate o meno. L’esame si è fermato a un livello preliminare, riscontrando un vizio che ha impedito alla Corte di procedere oltre.

Contestualmente, la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti:
1. Il rimborso delle spese processuali sostenute per il giudizio di cassazione.
2. Il versamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria non è una multa legata al reato originario, ma una penalità specifica prevista per chi promuove un ricorso temerario o privo dei requisiti essenziali, gravando inutilmente sul sistema giudiziario.

Le Motivazioni dietro l’Inammissibilità

L’ordinanza in commento è molto concisa e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, nella pratica processuale penale, le cause più comuni che portano a una simile declaratoria includono:

* Mancanza di specificità dei motivi: il ricorso non indica in modo chiaro e preciso quali norme di legge sarebbero state violate o quali vizi logici conterrebbe la sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di merito: il ricorrente chiede alla Cassazione di rivalutare i fatti del processo (ad esempio, l’attendibilità di un testimone), compito che spetta esclusivamente ai giudici di primo e secondo grado.
* Vizi di forma: errori nella presentazione dell’atto, come il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione o la mancanza di una procura speciale al difensore.

In sostanza, il ricorso è stato probabilmente ritenuto inadeguato a superare il filtro preliminare che la legge impone per accedere al giudizio di legittimità.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione sottolinea un principio cruciale: il giudizio in Cassazione non è un terzo grado di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. La declaratoria di ricorso inammissibile comporta due conseguenze definitive per il ricorrente:

1. Passaggio in giudicato della sentenza: la decisione della Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile. Non ci sono più mezzi ordinari per impugnarla.
2. Sanzione economica: oltre alle spese del procedimento, il ricorrente subisce una sanzione che serve da deterrente contro impugnazioni dilatorie o manifestamente infondate.

Questo caso serve da monito sull’importanza di affidarsi a un legale esperto in diritto processuale, capace di redigere un ricorso che rispetti tutti i rigorosi requisiti formali e sostanziali richiesti dalla legge per evitare una declaratoria di inammissibilità e le relative, onerose conseguenze.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi entrare nel merito della questione.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte ha annullato o modificato la sentenza della Corte d’Appello?
No. Dichiarando il ricorso inammissibile, la Corte di Cassazione non ha esaminato la sentenza della Corte d’Appello, che di conseguenza è diventata definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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