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Ricorso inammissibile: Cassazione e specificità motivi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7483/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile in materia penale. La decisione si fonda sulla mancanza di specificità del motivo di ricorso, che si limitava a proporre una rivalutazione delle prove anziché contestare vizi di legittimità della sentenza impugnata. La Corte ha sottolineato che un ricorso non può ignorare le argomentazioni del giudice precedente, pena l’inammissibilità, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Guida della Cassazione sui Motivi di Impugnazione

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, non basta essere in disaccordo con la decisione precedente. È fondamentale che i motivi siano specifici, pertinenti e giuridicamente fondati. Un recente caso, deciso con l’ordinanza n. 7483 del 2024, illustra perfettamente perché un ricorso inammissibile viene respinto quando manca di concretezza, finendo per costare caro al ricorrente. Analizziamo questa decisione per capire i requisiti essenziali di un’impugnazione efficace.

I Fatti alla Base del Provvedimento

Il caso origina dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Bologna. L’appellante basava la sua difesa su un unico motivo, contestando la valutazione della sua responsabilità penale. In sostanza, il ricorso mirava a ottenere una nuova e diversa interpretazione delle prove già esaminate nei precedenti gradi di giudizio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La Corte non è entrata nel merito della questione, fermandosi a una valutazione preliminare sulla correttezza formale e sostanziale dell’atto di impugnazione.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati della procedura penale, evidenziando tre carenze fondamentali nel ricorso presentato:

1. Mancanza di Concreta Specificità: Il motivo di ricorso è stato giudicato generico e indeterminato. Non individuava errori di diritto specifici nella sentenza impugnata, ma si limitava a criticare genericamente l’esito del processo.

2. Tentativo di Rivalutazione dei Fatti: Il ricorrente chiedeva alla Cassazione di riconsiderare le prove e di offrire una ricostruzione dei fatti alternativa a quella del giudice di merito. Questo compito, tuttavia, è precluso alla Corte di Cassazione, il cui ruolo è quello di giudice di legittimità, non di merito. La Cassazione valuta se la legge è stata applicata correttamente, non riesamina le prove.

3. Assenza di Correlazione con la Sentenza Impugnata: Il ricorso si limitava a riproporre le stesse argomentazioni difensive già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. Non si confrontava in modo critico e puntuale con le ragioni esposte nella sentenza impugnata, ignorando le motivazioni con cui i giudici d’appello avevano giustificato la loro decisione. Questo vizio, secondo la Corte, rende il motivo d’appello privo della specificità richiesta.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento cruciale per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione. Non è sufficiente contestare il risultato finale di una sentenza; è indispensabile attaccare il percorso logico-giuridico che ha portato a quella conclusione. Un ricorso inammissibile è spesso il risultato di un atto che non coglie la differenza tra un giudizio di merito e uno di legittimità. Per avere successo in Cassazione, i motivi di impugnazione devono essere formulati come critiche precise a errori di diritto o a vizi logici manifesti nella motivazione della sentenza precedente, e non come un invito a una nuova e diversa lettura delle prove.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione lo ha dichiarato inammissibile perché era privo di concreta specificità, tendeva a una inammissibile rivalutazione delle prove e non si confrontava criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata, limitandosi a riproporre le stesse doglianze già respinte in appello.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) da versare alla Cassa delle ammende.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove?
No, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito non è rivalutare le fonti di prova o fornire una ricostruzione dei fatti diversa da quella dei giudici dei gradi precedenti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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