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Ricorso inammissibile: Cassazione e sanzioni pecuniarie

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione sottolinea le conseguenze negative di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Decise dalla Cassazione

Quando si presenta un’impugnazione, è fondamentale che essa rispetti tutti i requisiti previsti dalla legge. In caso contrario, il rischio è che venga dichiarato un ricorso inammissibile, con conseguenze non solo processuali ma anche economiche. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica, condannando il proponente di un ricorso al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Un individuo, ritenendo tale provvedimento lesivo dei propri interessi, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, il massimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Il ricorso era volto a ottenere l’annullamento della decisione del tribunale di primo grado.

La Corte Suprema di Cassazione, una volta ricevuto il ricorso, ha proceduto alla sua analisi preliminare, un passaggio cruciale per verificare la sussistenza di tutti i presupposti di legge per poter procedere a un esame nel merito della questione.

La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile

Con l’ordinanza in esame, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al procedimento in modo netto e definitivo. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa decisione ha comportato due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di reinserimento per i detenuti.

Analisi delle Sanzioni per il ricorso inammissibile

La condanna alle spese e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una scelta discrezionale del giudice, ma una conseguenza quasi automatica prevista dalla legge in caso di inammissibilità del ricorso in Cassazione. Questa misura ha una duplice funzione: da un lato, sanziona la parte che ha inutilmente attivato la macchina della giustizia; dall’altro, funge da deterrente contro la presentazione di impugnazioni palesemente infondate, dilatorie o prive dei requisiti formali.

Le Motivazioni della Decisione

Il testo del provvedimento è molto sintetico e si concentra sul dispositivo, ovvero sulla decisione finale. Non vengono esplicitate le specifiche ragioni che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni che portano a una simile pronuncia. Un ricorso può essere dichiarato inammissibile per varie ragioni, tra cui:

* Vizi di forma: Mancanza di elementi essenziali nell’atto, come una chiara esposizione dei motivi o l’indicazione delle norme violate.
* Tardività: Presentazione del ricorso oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Mancanza di interesse: Il ricorrente non ha un interesse concreto e attuale a impugnare il provvedimento.
* Motivi non consentiti: Vengono sollevate questioni di merito (relative alla ricostruzione dei fatti), che non possono essere discusse in sede di legittimità, dove la Corte valuta solo la corretta applicazione della legge.

In questo caso, la Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere, ha evidentemente riscontrato uno o più di questi vizi, che le hanno impedito di esaminare la fondatezza delle doglianze del ricorrente.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia è un diritto, ma il suo esercizio deve avvenire nel rispetto delle regole. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun risultato utile per chi lo propone, ma si trasforma in un costo significativo. La condanna a tremila euro, oltre alle spese legali, rappresenta una sanzione severa che deve indurre a una profonda riflessione prima di intraprendere un’azione legale, specialmente davanti alla Corte di Cassazione. È quindi essenziale affidarsi a un professionista esperto che possa valutare attentamente i presupposti e le probabilità di successo di un’impugnazione, per evitare di incorrere in simili, e spiacevoli, conseguenze economiche.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di impugnazione mancava dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto in via preliminare.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Come stabilito in questa ordinanza, la persona che ha presentato il ricorso inammissibile è stata condannata al pagamento di tutte le spese del processo e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale tipo di provvedimento era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato presentato avverso un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza, un organo giurisdizionale che si occupa delle materie relative all’esecuzione della pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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