LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: Cassazione e sanzioni

La Corte di Cassazione ha esaminato un appello contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’ordinanza dichiara il ricorso inammissibile, senza entrare nel merito della questione, e condanna il proponente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro. Questo caso evidenzia le conseguenze economiche di un’impugnazione che non rispetta i requisiti di legge.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di una Condanna alle Spese e Ammenda

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è un percorso irto di ostacoli procedurali. Un ricorso inammissibile non solo chiude la porta a una revisione del caso, ma comporta anche conseguenze economiche significative per chi lo propone. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ce lo ricorda, condannando un ricorrente al pagamento delle spese e di una cospicua sanzione.

Il Contesto Processuale

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma nel settembre 2024. Il ricorrente ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado rivolgendosi alla Suprema Corte di Cassazione, organo che ha il compito di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge.

Tuttavia, l’esito dell’impugnazione non è stato quello sperato. La Settima Sezione Penale della Corte, dopo aver esaminato il caso in udienza, ha emesso un’ordinanza che taglia corto ogni discussione sul merito.

La Decisione della Corte: La Dichiarazione di Inammissibilità

Con una decisione netta, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questo significa che i giudici non sono entrati nel vivo delle questioni sollevate dal ricorrente. La declaratoria di inammissibilità è un filtro processuale che impedisce l’accesso al giudizio di merito quando l’atto di impugnazione manca dei requisiti essenziali previsti dalla legge.

Le conseguenze di questa decisione sono state immediate e tangibili:

1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a pagare tutti i costi relativi al procedimento in Cassazione.
2. Sanzione pecuniaria: È stata inoltre disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile

La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una sanzione accessoria, ma una conseguenza diretta prevista dal codice di procedura penale. Essa ha una duplice finalità: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori; dall’altro, finanziare un fondo destinato a programmi di reinserimento sociale per i detenuti e al miglioramento delle strutture carcerarie.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a giudicare l’impugnazione inammissibile. Tuttavia, possiamo delineare le cause più comuni che portano a una tale declaratoria in sede di legittimità. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per vari motivi, tra cui:

* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso non indica chiaramente le violazioni di legge o i vizi logici della sentenza impugnata.
* Proposizione di questioni di fatto: La Cassazione è giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione del diritto.
* Tardività: Il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Difetto di legittimazione: Il ricorrente non aveva titolo per presentare l’impugnazione.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che il ricorso proposto rientrasse in una delle casistiche che precludono l’esame nel merito, applicando di conseguenza le sanzioni previste.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, riservato a censure di legittimità precise e fondate. La presentazione di un ricorso inammissibile non è un’azione priva di conseguenze. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria funge da deterrente contro l’abuso del processo, sottolineando l’importanza di un’attenta valutazione legale prima di intraprendere l’ultimo grado di giudizio. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a professionisti esperti che possano valutare con scrupolo le reali possibilità di successo di un’impugnazione, evitando costi e sanzioni inutili.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di impugnazione mancava dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere giudicato.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato proposto il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 26 settembre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati