Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Respinto dalla Cassazione
Quando un procedimento giudiziario giunge all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, l’esito non è sempre una decisione nel merito della questione. Spesso, l’atto di impugnazione viene dichiarato ricorso inammissibile, una formula che chiude la porta a ogni ulteriore discussione. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio delle conseguenze pratiche e legali di tale esito.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia. Non soddisfatto della decisione di secondo grado, l’imputato ha deciso di adire la Suprema Corte di Cassazione, cercando di ottenere una riforma della pronuncia a lui sfavorevole. Il caso è stato quindi assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte per la trattazione.
La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile
Dopo aver ricevuto l’avviso di udienza e ascoltato la relazione del Consigliere designato, la Corte di Cassazione ha emesso la sua decisione tramite un’ordinanza. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa statuizione non significa che la Corte abbia dato torto o ragione al ricorrente nel merito delle sue argomentazioni, ma piuttosto che l’appello non superava un vaglio preliminare di ammissibilità per motivi procedurali o di manifesta infondatezza. Con tale declaratoria, la sentenza della Corte d’Appello è divenuta definitiva e non più impugnabile.
Le Motivazioni
Il provvedimento analizzato è un’ordinanza, un atto tipicamente utilizzato per decisioni di rito. In questo caso specifico, l’ordinanza si limita a statuire l’inammissibilità e a disporre le relative conseguenze, senza esporre nel dettaglio le ragioni giuridiche sottostanti. Generalmente, un ricorso viene dichiarato inammissibile quando presenta vizi di forma, viene proposto fuori termine, si basa su motivi non consentiti dalla legge (ad esempio, una rivalutazione dei fatti già accertati nei gradi precedenti) o risulta palesemente privo di fondamento. La decisione della Corte è presa sulla base degli atti e della relazione del Consigliere, che ha evidenziato l’assenza dei presupposti per un esame di merito.
Le Conclusioni
Le implicazioni pratiche di un ricorso inammissibile sono significative. In primo luogo, la sentenza impugnata passa in giudicato, diventando definitiva. In secondo luogo, il ricorrente subisce conseguenze economiche dirette. Come stabilito nel dispositivo (P.Q.M.), la Corte ha condannato l’appellante al pagamento delle spese processuali. Oltre a ciò, è stata comminata una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una duplice funzione: da un lato, ristorare l’amministrazione della giustizia per aver dovuto gestire un ricorso non meritevole di accoglimento; dall’altro, fungere da deterrente contro la presentazione di impugnazioni avventate o puramente dilatorie.
Cosa significa quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione sollevata perché il ricorso manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la decisione del giudice precedente diventa definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso dichiarato inammissibile?
Come stabilito in questo caso, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, in questa circostanza pari a 3.000 euro, da versare in favore della Cassa delle ammende.
L’ordinanza in esame spiega perché il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
No, l’ordinanza si limita a dichiarare l’inammissibilità e a stabilirne le conseguenze, senza dettagliare le specifiche ragioni giuridiche o procedurali che hanno portato a tale esito, come è prassi comune per questo tipo di decisioni.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17630 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17630 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 14/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 30/05/2024 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
visti gli atti e la sentenza impugnata;
visto il ricorso di NOME
OSSERVA
Ritenuto che il primo motivo di ricorso, con cui si censura la sussistenza del delitto di cu
all’art. 341-bis cod. pen. per la carenza dell’elemento della presenza delle più persone è
riproduttivo di censura confutata dalla Corte di appello che, anche per il tenore della voc dell’imputato, ha evidenziato come sia il compagno di cella sia gli altri detenuti che erano nell
celle vicine avessero udito le offese rivolte al pubblico ufficiale;
ritenuto che analogo limite incontra il secondo motivo con cui si deducono vizi di motivazione
e violazione di legge in ordine alla contestata recidiva adeguatamente motivata attraverso la valorizzazione dei plurimi precedenti penali per reati dello stesso tipo e tali da far ritenere l’u
ricaduta nel reato sintomo di una accentuata pericolosità;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con la condanna del
ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso il 14/04/2025.