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Ricorso inammissibile: Cassazione e sanzione pecuniaria

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la pronuncia impugnata. Il concetto chiave è il ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione conferma e sanziona

Quando si impugna un provvedimento giudiziario, è fondamentale rispettare precise regole procedurali. La recente ordinanza della Corte di Cassazione ce lo ricorda, dichiarando un ricorso inammissibile e condannando il proponente a significative sanzioni economiche. Questo caso offre uno spunto essenziale per comprendere le conseguenze di un’impugnazione non correttamente formulata.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria in data 8 ottobre 2024. Un soggetto, ritenendosi leso da tale decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, cercando di ottenerne l’annullamento o la riforma. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Suprema Corte, che si è riunita in udienza il 16 gennaio 2025 per deliberare.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

L’esito del giudizio di legittimità è stato netto e perentorio. La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria non è una valutazione sulla fondatezza o meno delle ragioni dell’appellante, ma un giudizio preliminare che blocca l’esame della controversia. L’inammissibilità scatta quando l’atto di impugnazione presenta vizi che ne impediscono la valutazione, come il mancato rispetto dei termini, la carenza dei motivi specifici richiesti dalla legge o l’impugnazione di un provvedimento non appellabile.

Le Motivazioni

Il testo dell’ordinanza è sintetico e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, in linea generale, la Corte di Cassazione adotta tale decisione quando il ricorso non soddisfa i requisiti previsti dal codice di procedura penale. Ad esempio, i motivi di ricorso potrebbero essere stati formulati in modo generico, senza criticare specificamente le parti del provvedimento impugnato, oppure potrebbero aver sollevato questioni di merito che non possono essere valutate in sede di legittimità, dove il giudizio è limitato alla corretta applicazione della legge. La decisione di condannare il ricorrente al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende è una conseguenza diretta e prevista dalla legge per scoraggiare impugnazioni presentate con leggerezza o per scopi meramente dilatori.

Le Conclusioni

Le conseguenze pratiche della decisione sono immediate e significative per il ricorrente. In primo luogo, l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza diventa definitiva e pienamente esecutiva. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali sostenute per il giudizio in Cassazione. Infine, è stata irrogata una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: il diritto di impugnazione deve essere esercitato con rigore e nel pieno rispetto delle norme, pena l’inammissibilità e l’imposizione di sanzioni che aggravano la posizione del soccombente.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono state le conseguenze economiche per la persona che ha presentato il ricorso?
Il ricorrente è stato condannato a pagare le spese processuali e una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o procedurali previsti dalla legge. Di conseguenza, il provvedimento impugnato diventa definitivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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