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Ricorso inammissibile: Cassazione e sanzione pecuniaria

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Trieste. Questa decisione procedurale ha impedito l’esame del merito del caso e ha comportato per la parte ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, evidenziando le severe conseguenze di un’impugnazione non conforme ai requisiti di legge.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Condanna alle Spese

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre uno spunto fondamentale per comprendere le conseguenze di un ricorso inammissibile. Sebbene il documento sia estremamente sintetico, la sua decisione è netta e rappresenta un monito per chiunque intenda adire la Suprema Corte. Il caso riguarda un’impugnazione contro una sentenza della Corte d’Appello di Trieste, conclusasi non con una valutazione nel merito, ma con una declaratoria che blocca il processo sul nascere.

L’Analisi del Caso Concreto

I fatti processuali sono lineari: una parte, sentendosi lesa da una pronuncia della Corte d’Appello di Trieste del 26 marzo 2024, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione. Questo atto rappresenta l’ultimo grado di giudizio ordinario, un’opportunità per contestare la violazione di norme di diritto o vizi di motivazione della sentenza precedente. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile e le Sue Conseguenze

La settima sezione penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 3 marzo 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa formula significa che i giudici non sono entrati nel vivo della questione, non hanno valutato se le ragioni della ricorrente fossero fondate o meno. La decisione si è fermata a un livello preliminare, un vero e proprio ‘filtro’ che il ricorso non ha superato.

Le conseguenze di questa declaratoria sono state immediate e gravose per la parte ricorrente:
1. Condanna alle spese processuali: La parte che ha promosso un giudizio conclusosi a suo sfavore deve farsi carico dei costi del procedimento.
2. Condanna al pagamento di una sanzione: La Corte ha inflitto una sanzione pecuniaria di 3.000 euro da versare alla Cassa delle ammende. Questo non è un risarcimento, ma una vera e propria sanzione volta a scoraggiare impugnazioni presentate senza i requisiti di legge o con finalità meramente dilatorie.

Le Motivazioni dietro un’Ordinanza di Inammissibilità

L’ordinanza in esame non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità, come spesso accade in queste pronunce standardizzate. Tuttavia, la legge processuale penale delinea chiaramente le cause che portano a tale esito. Un ricorso può essere dichiarato inammissibile, ad esempio, perché presentato fuori termine, da un soggetto non legittimato, per motivi non consentiti dalla legge (come una rivalutazione dei fatti, preclusa in Cassazione) o per la genericità e manifesta infondatezza dei motivi addotti. La funzione di ‘filtro’ della Cassazione è essenziale per garantire che solo le questioni giuridicamente rilevanti vengano esaminate, evitando un sovraccarico del sistema giudiziario.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza, pur nella sua brevità, è emblematica. Ci insegna che l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, è subordinato al rispetto di regole procedurali rigorose. Un ricorso inammissibile non solo rende definitiva la sentenza impugnata, precludendo ogni ulteriore discussione, ma comporta anche conseguenze economiche significative. Per i cittadini e i loro legali, ciò si traduce nella necessità di valutare con estrema attenzione i presupposti di un’impugnazione, redigendola con la massima perizia tecnica per evitare di incorrere in una secca declaratoria di inammissibilità e nelle relative sanzioni.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, il provvedimento impugnato diventa definitivo.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro, a favore della Cassa delle ammende.

Perché la Corte di Cassazione condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende?
La condanna al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende è una sanzione pecuniaria prevista dalla legge come conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Ha lo scopo di scoraggiare la presentazione di appelli temerari o palesemente infondati che sovraccaricano il sistema giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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