LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: Cassazione e motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un imputato condannato per il reato di resistenza. La decisione si fonda sulla totale genericità dei motivi di appello, che non contestavano specificamente le argomentazioni della Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 20 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità dei Motivi Conduce alla Condanna

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e specificità. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda come la mancanza di questi elementi possa portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per il ricorrente. L’ordinanza in esame, emessa dalla settima sezione penale, offre un chiaro esempio di come le doglianze generiche non trovino accoglimento nel giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una condanna per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L’imputato, dopo la conferma della sua responsabilità da parte della Corte d’Appello di Torino, decideva di proporre ricorso per Cassazione, contestando l’affermazione di colpevolezza.

Tuttavia, l’atto di impugnazione presentato si rivelava problematico non tanto nel merito della vicenda, quanto nella sua formulazione. La difesa si limitava a presentare delle censure che la Suprema Corte ha giudicato non idonee a superare il vaglio di ammissibilità.

La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito della questione, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non si basa sulla colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma su un vizio procedurale fondamentale: la genericità dei motivi addotti.

L’Analisi dei Motivi del Ricorso

I giudici di legittimità hanno osservato che le doglianze del ricorrente erano “totalmente generiche”. In pratica, l’atto si limitava a “mere enunciazioni”, senza un reale confronto con le argomentazioni logiche e puntuali sviluppate dalla Corte d’Appello nella sentenza impugnata. Mancava, inoltre, l’indicazione di specifiche richieste supportate da precise ragioni di diritto e dati di fatto concreti.

Le Motivazioni

La motivazione della Suprema Corte è netta e si fonda su un principio cardine del processo penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel quale si possono riproporre le stesse questioni di fatto già valutate. È un giudizio di legittimità, dove si controlla la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata.

Perché questo controllo sia possibile, è indispensabile che il ricorrente articoli motivi specifici, che individuino con precisione il vizio della sentenza e lo mettano in relazione con gli atti processuali. Un ricorso che si limita a criticare genericamente la decisione, senza misurarsi con il ragionamento del giudice d’appello, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Nel caso di specie, la Corte ha rilevato proprio questa carenza, concludendo che il ricorso non superava la soglia minima di specificità richiesta dalla legge.

Le Conclusioni

Le implicazioni di questa ordinanza sono chiare. La declaratoria di inammissibilità ha comportato non solo la definitività della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di farsi carico delle spese processuali e di versare una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende.

Questa decisione ribadisce l’importanza cruciale di una redazione tecnica e puntuale degli atti di impugnazione. Affidarsi a censure generiche o a una mera riproposizione delle argomentazioni già respinte nei gradi di merito equivale, di fatto, a precludersi la possibilità di un esame da parte della Corte di Cassazione, con conseguenze economiche non trascurabili. Per gli operatori del diritto, è un monito a curare con la massima attenzione la specificità e la pertinenza dei motivi di ricorso.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le doglianze presentate erano totalmente generiche, limitandosi a mere enunciazioni senza confrontarsi con le argomentazioni della Corte d’Appello e senza indicare specifiche ragioni di diritto o di fatto.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Qual era il reato per cui il ricorrente era stato condannato?
Il ricorrente era stato condannato per il reato di resistenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati