Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Conferma la Condanna
L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa concludere definitivamente un percorso giudiziario. La Suprema Corte ha rigettato l’impugnazione di un imputato, condannandolo al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, a causa della manifesta infondatezza e genericità dei motivi presentati. Questo caso sottolinea l’importanza di formulare ricorsi specifici e giuridicamente solidi, specialmente di fronte a una doppia sentenza di condanna conforme nei gradi di merito.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino, la quale aveva confermato una precedente decisione di condanna. L’imputato, attraverso il suo difensore, ha tentato di portare il caso all’attenzione della Corte di Cassazione, lamentando una presunta violazione dell’articolo 129 del codice di procedura penale. Questo articolo riguarda l’obbligo del giudice di dichiarare d’ufficio determinate cause di non punibilità in ogni stato e grado del processo. Tuttavia, il ricorso non è riuscito a superare il vaglio preliminare di ammissibilità della Suprema Corte.
La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione è stata netta e ha comportato due conseguenze dirette per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento di tutte le spese processuali sostenute.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per i casi di ricorsi temerari o palesemente infondati che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario.
Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Dichiarato Inammissibile?
La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi principali, entrambi cruciali per comprendere i limiti dell’accesso al giudizio di legittimità.
In primo luogo, il motivo addotto è stato giudicato manifestamente infondato. Ciò significa che, ad un’analisi preliminare, l’argomentazione del ricorrente appariva palesemente priva di qualsiasi fondamento giuridico. La presunta violazione dell’art. 129 c.p.p. non era sostenuta da elementi concreti che potessero mettere in discussione la correttezza della decisione impugnata.
In secondo luogo, il ricorso è stato considerato genericamente proposto. Questo è un punto fondamentale, soprattutto in presenza di un “doppio conforme accertamento di responsabilità”. Quando due corti di merito (Tribunale e Corte d’Appello) hanno già valutato le prove e sono giunte alla medesima conclusione sulla colpevolezza, il ricorso in Cassazione non può limitarsi a riproporre le stesse questioni di fatto o a contestare genericamente la valutazione dei giudici. Deve, invece, individuare vizi specifici di legittimità (come errori di diritto o vizi logici della motivazione) presenti nella sentenza d’appello, cosa che in questo caso non è avvenuta.
Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione
Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito, ma un giudice di legittimità. Il suo compito non è rivalutare i fatti, ma assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge. Un ricorso inammissibile perché generico e manifestamente infondato non solo non raggiunge l’obiettivo di annullare la condanna, ma comporta anche significative sanzioni economiche per il ricorrente. La decisione serve da monito: l’impugnazione in Cassazione deve essere un atto tecnico ponderato, fondato su vizi specifici e non un mero tentativo di prolungare il processo nella speranza di un esito diverso.
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte lo ha dichiarato inammissibile perché il motivo presentato è stato ritenuto manifestamente infondato e proposto in modo generico, senza contestare specificamente le ragioni delle sentenze precedenti.
Cosa significa ‘doppio conforme accertamento di responsabilità’ in questo contesto?
Significa che sia il giudice di primo grado sia la Corte d’Appello avevano già emesso sentenze di condanna concordanti, basando la loro decisione su una valutazione condivisa della responsabilità dell’imputato.
Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5748 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 5748 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 18/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TORINO il 05/04/1984
avverso la sentenza del 16/05/2024 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Ritenuto che il motivo dedotto in ordine alla violazione dell’art. 129 cod. proc. pe inammissibile perché manifestamente infondato oltrechè genericamente proposto rispetto al doppio conforme accertamento di responsabilità;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 18/11/2024